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Il surriscaldamento riduce la potenza del vento
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Articolo di Redazione
6 dicembre 2010 17:33
 
L'energia eolica non è solo un mezzo per combattere il cambiamento climatico; purtroppo è una fonte soggetta proprio a quel mutamento. Journal of Renewable and Sustainable Energy 2, 052301 (2010) rileva che, con l'effetto serra, si riduce anche la forza sfruttabile del vento.
Tramite misurazioni e modelli climatici, Diandong Ren della University of Texas di Austin ha individuato il legame tra l'aumento della temperatura globale e la riduzione della velocità media dei venti, prendendo in esame la Cina. Ma questo risultato è applicabile anche ad altre zone giacché la causa del depotenziamento della forza eolica vale per tutta la Terra. I venti nascono infatti dagli sbalzi di temperatura nell'atmosfera, in quanto il sole non riscalda ogni parte del globo in modo uniforme.
L'effetto serra indebolisce progressivamente una delle differenze naturali della temperatura, ossia quella tra Equatore e Poli. Il motivo è che le regioni polari si riscaldano più in fretta perché il caldo che vi si accumula è distribuito su una superficie inferiore. Inoltre, con lo scioglimento dei ghiacci si perdono enormi riflettori di luce solare, per cui i Poli assorbono ancora più energia e dunque più calore.
Il minor divario tra le temperature dei Poli e quella dell'Equatore fa sì che i venti perdano forza. Ren ha scoperto che in Cina l'aumento delle temperature riduce di quasi un quarto la potenza dell'aria sfruttabile come fonte d'energia. Con questi dati la Cina disporrebbe del 15% in meno di energia eolica entro il 2030, ma le specificità regionali, come lo scioglimento dei ghiacciai in Tibet, rafforzano ancora di più queste conseguenze.
Le misurazioni si basano sull'ultimo rapporto climatico IPCC che delinea un aumento moderato di CO2. Ma, nota Ren, di solito questi modelli sottovalutano l'indebolimento degli sbalzi di temperatura. Per esempio, è stata ignorata la scoperta di nuove fonti del gas serra metano, dovute al disgelo del permafrost (suolo permanentemente ghiacciato, ndr) nell'Artico.

(articolo pubblicato sul quotidiano Neue Zuercher Zeitung dell'1-12-2010)
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