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UNDCP. Al posto di Pino Arlacchi forse Gianni De Gennaro
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Articolo di Massimo Lensi
9 settembre 2001 16:39
 
Da alcune indiscrezioni degli ultimi giorni si apprende che il governo Berlusconi potrebbe non riconfermare il mandato di direttore UNDCP allo Zar antidroga, Pino Arlacchi. L'incarico e' prossimo alla scadenza naturale dei cinque anni, e sembra che la sostituzione della seconda carica delle Nazioni Unite, in quota all'Italia, sia in effetti probabile, ma non legata alla lunga serie di fallimenti ed idiozie che Arlacchi e' riuscito a collezionare, stigmatizzate da inchieste ONU e dalla stampa straniera, bensi' a problemi di alchimia politica, interni all'alleanza di Governo. Alcuni mesi fa si faceva il nome, quasi sussurrato, di Gerardo Bianco, come possibile sostituto, oggi quello del capo della polizia De Gennaro.
De Gennaro e' persona oggi da nascondere, o comunque da allontanare dalle attuali responsabilita', a causa delle inchieste aperte dalla magistratura sui cosiddetti 'fatti di Genova', ma pure, diciamo noi, per i legami che il capo della polizia ha con l'opposizione. Promoveatur ut moveatur. E la regola potrebbe essere confermata anche per non troppo dispiacere ad uno degli uomini forti dell'opposizione, il capogruppo DS alla Camera Luciano Violante, nonche' per risolvere lo scontro al ministero dell'Interno sulla distribuzione delle deleghe ai sottosegretari per il controllo di polizia e commissione pentiti. In questo contesto le accuse a De Gennaro diventano solo un pretesto.
Un fatto pero' deve essere chiarito. L'UNDCP non e' uno strumento di polizia internazionale, dotato di mezzi, agenti speciali o task force e non ha tra i suoi obiettivi la lotta alla criminalita' organizzata. Il ritratto ora tratteggiato e' quello della DEA, dove l'esperienza di un De Gennaro potrebbe essere apprezzata, ma non quello dell'UNDCP, luogo della diplomazia e della burocrazia anti-droga, che vive grazie alle contribuzioni volantarie erogate dai Governi degli stati membri sulla base dei progetti elaborati. Questa forma di finanziamento copre il 90% delle entrate complessive dell'UNDCP. L'UNDCP aiuta i Governi e le organizzazioni non governative (ONG) nella progettazione e nell'attuazione di programmi di cooperazione tecnica nazionali, regionali e mondiali volti a ridurre la produzione, il traffico e l'assunzione di droghe, narcotici e sostanze psicotrope.
Un'organizzazione che potremmo definire, nei fatti, inutile e dispendiosa (spende circa 160 milioni di Usd all'anno), che necessita di una grossa riforma interna, organizzativa e di azione programmatica (antiproibizionista; ma questo e' un altro problema) e di persone alla loro guida che abbiano le qualita' necessarie a perseguire questo obiettivo. Onestamente anche se l'alchimia politica italiana ha le sue regole, non ci sembra che il capo della polizia De Gennaro sia in grado di risollevare le sorti dell'UNDCP, a maggior ragione dopo cinque anni di delirio arlacchiano. Come si dice: dalla padella nella brace?
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