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Vertice mondiale sulla lotta al narcotraffico. Usa: dare ragione del fallimento per continuare a fallire
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Articolo di Vincenzo Donvito
8 settembre 2001 12:18
 
Non si e' fatta attendere la riposta Usa alle richieste del presidente colombiano Andres Pastrana per un vertice mondiale che riconsideri la strategia di lotta al narcotraffico, a partire dalla constatazione dell'attuale fallimento (qui si puo' leggere lo specifico articolo).
E, anche se non e' la risposta di chi Pastrana aveva chiamato in causa -il presidente George W.Bush- e' comunque una voce autorevole e non certo sganciata dal pensiero del presidente Usa. Si tratta di William Brownfiled, sottosegretario del Dipartimento di Stato per le Ande, Centroamerica e Caraibi, che ha cosi' commentato: "E' un sentire comune. Uno puo' camminare per le strade di Washington, Parigi, Bogota' o di qualunque altra citta' del mondo e puo' constatare con evidenza che gli sforzi della societa' civile per risolvere e trattare questo problema (la droga, ndr) non siano esistiti". Secondo Brownfield, il presidente Pastrana non si riferiva all'attivita' del Plan Colombia (che per lui sta dando risultati anche maggiori rispetto alle aspettative) ma alle strategie mondiali contro la droga; anche se commentatori di giornali Usa come Washington Times e Chicago Tribune, hanno invece capito e sottolineato che si trattava proprio di delusione per i risultati conseguiti fino ad oggi in Colombia grazie agli aiuti Usa .
Dire che l'intuire e il sentire diplomatico, nonche' l'esternare di Brownfield, sia stato studiato nei minimi particolari, considerando la centralita' della bonta' della politica Usa in materia come un fatto ineluttabile, e' come prendere atto del fallimento di tutte le politiche Usa in materia: Brownfield prende tempo, anche perche' e' prossima la visita in Colombia del Segretario di Stato Colin Powell, ed e' meglio aver da giocare, in posizione di forza com'e' quella Usa, tutte le carte possibili.
Non crediamo che gli Usa di George W.Bush abbiano intenzione di cambiare strategia in materia, ma ovviamente non possono alzare muri nei confronti di uno dei loro maggiori alleati nella realizzazione di questa politica in Sud America. Le dichiarazioni di Brownfield ne sono la premessa, perche', ammesso che si arrivi a questo vertice mondiale, e' evidente che gli Usa in quella sede cercheranno di far valere il primato delle loro scelte. Ma nel frattempo, nel mondo (Canada e Europa soprattutto) molte cose sono cambiate, ed e' sicuro che questi cambiamenti verranno fatti pesare: forse non porteranno a sostanziali cambiamenti di cio' che viene fatto oggi, ma e' probabile che la politica Usa verra' messa con le spalle al muro.
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