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Aduc – Osservatorio Firenze. Multe stradali e bilancio preventivo Comune. Come fare soldi e produrre incivilta’
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Comunicato di Vincenzo Donvito
15 dicembre 2017 11:09
 
  Il bilancio preventivo 2018 del Comune di Firenze ha un dato che crediamo sia inquietante: 66 milioni di ingressi da multe per infrazioni al codice della strada. 8 milioni in piu’ rispetto al 2017 (58 milioni con oltre 320.000 verbali). Sembra che questa previsioni al rialzo sia dovuta al fatto che, col nuovo anno, ci saranno 24 porte telematiche in piu’ a protezione degli ingressi in ZTL. Nel 2017, per queste ultime multe ci sono stati 271.000 verbali, 147.000 per sforamento dei limiti di velocita’ e 119.200 per sosta vietata. E l’assessore al Bilancio, Lorenzo Perra, ha dichiarato: “L’amministrazione non punta a incassare questa cifra: se non ci saranno infrazioni, non ci sara’ neanche l’aumento previsto in bilancio” (1). Una simile affermazione ci lascia perplessi e pleonasticamente ci domandiamo: cosa viene fatto dal Comune per evitare che i trasgressori aumentino? La risposta e’: nulla! Anzi. Visto che c’e’ un bilancio di previsione specifico di entrate, e i bilanci si fanno per programmare le politiche, se questi soldi arrivano, sono benvenuti. E se non ci sono? Tante cose, che dovrebbero essere fatte con questi soldi, non saranno realizzate. E’ una sorta di cane che si morde la coda dove l’amministrazione, con il metodo del bilancio di previsione per il tasso di infrazioni, ne dovrebbe uscire sempre a testa alta. Il ragionamento e’ di questo tipo: non riusciamo ad avere un manto decente per le strade della citta’ perche’ non ci sono soldi, questi soldi li potremmo fare se ci sono piu’ infrazioni al codice della strada, quindi se non ci sono e’ colpa del rispetto che gli utenti portano ai codici. Torna tutto? Mah! E’ evidente che, per esempio, non si considera che una qualita’ della citta’ possa essere foriera di comportamenti piu’ civili e meno infrazionisti. Qualita’ fatta di: parcheggi, servizi pubblici di trasporto e privati con tariffe non allucinanti come i taxi, lavori stradali non invasivi (come quelli attuali). Certo, tutto e’ difficile. Ma quello che resta e’ la furbizia di chi specula su questa difficolta’ (2).
La questione e’ probabilmente tutta nel sapere quali siano le intenzioni della nostra amministrazione comunale. Con bilanci come sopra descritti, che sembra facciano riferimento solo ad un innato senso di legalita’ degli individui, non offrendo loro opportunita’ per applicarlo e svilupparlo, sembra che sia privilegiato il galleggiamento, il vivere alla giornata, usando il proprio mandato per creare incivilta’ (infrazioni).

NOTE
1 – quotidiano La Nazione del 15/12/2017.
2 - Uno degli esempi piu’ eclatanti sono le multe per eccesso di velocita’. La quasi totalita’ dei ricorsi che vengono presentati dai giudici di pace, sono accolti… ma chi fa ricorso sono solo percentuali con numeri ad una cifra. Perche’? Fare ricorso costa denaro e tempo e, talvolta, economicamente proprio non ne vale la pena pur se si vedono le proprie ragioni riconosciute. Il Comune strombazza quelle rare sentenze che gli danno ragione grazie a giudici che, nello specifico, ritengono che le corsie laterali d’emergenza (obbligatorie per legge perche’ nei viali possano essere installati gli autovelox automatici), e’ sufficiente che siano di pochi centimetri… notoriamente sufficienti per far fermare una macchina… allucinante, ma vero! (qui una nostra ultima sentenza accolta contro il Comune). Ma per il momento, a parte i temerari che decidono di far ricorso, siamo in attesa di una sentenza di Cassazione che potrebbe dare una svolta in materia… e il Comune ci marcia.
E’ bene ribadire che noi peroriamo la legalita’ degli autovelox e non che si possano sforare i limiti di velocita’. Legalita’ che, nello specifico, comporterebbe l’aggiustamento a norma dei viali interessati o la presenza fisica degli accertatori quando viene rilevata l’infrazione.
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