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AUTOVELOX: ORA ANCHE CON LE AMBULANZE
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Comunicato 
29 maggio 2001 0:00
 


IL FACSMILE PER IL RICORSO CONTRO L'APPROSSIMAZIONE, LA NON-CERTEZZA DEL DIRITTO E UN CODICE DELLA STRADA FATTO MALE

Firenze, 29 Maggio 2001. Dopo le sentenze della Cassazione che hanno stabilito la necessita' di notifica immediata delle multe comminate con l'autovelox, sono diverse le sentenze di giudici di pace che hanno rilevato l'allegra gestione delle multe da parte di alcuni Comuni. E' risaputo -dice il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito- che nei bilanci preventivi dei Comuni e' prassi la voce "proventi da multe", e l'investimento in un autovelox e' conveniente per raggiungere questo obiettivo che, altrimenti, metterebbe in cattiva luce l'assessore al Bilancio. Ma da qui al rispetto del codice della strada e alla garanzia di sicurezza per tutti, ce ne passa: il "bolide" che va oltre i limiti di velocita' rimane tale nel momento in cui non viene fermato, e quindi resta un pericolo per se' e per chi lo incrocia lungo le strade.
A riprova che la materia e' fumosa e faragginosa c'e' da segnalare un episodio accaduto in provincia di Pisa (Santa Croce sull'Arno), dove e' stata multata un'ambulanza della Pubblica Assistenza, e all'autista e' stata sospesa la patente. La contravvenzione e' ineccepibile dal punto di vista normativo, perche' l'ambulanza non aveva le sirene accese, ma stava tornando da un'operazione gia' svolta, ma come fara' questa Pubblica Assistenza senza un'autista per un certo periodo? Non bastava la sanzione pecuniaria, cosi' come, per esempio, per coloro che subiscono la stessa sospensiva e di conseguenza non possono lavorare? E' probabile che l'autista dell'ambulanza ricorrera' al giudice contro la sospensione, ma c'e' proprio bisogno di tutta questa trafila per una situazione cosi' evidente, e sempre col dubbio che il giudice accolga il motivo per la non-sospensione?
La legge in materia offre delle scappatoie: quando non c'e' il fermo immediato ed e' prevista la sospensione/ritiro della patente, se il mezzo e' usato da piu' persone, il proprietario a cui viene fatta la notifica, nel ricorso, puo' sempre sostenere che il giorno specifico dell'infrazione non sapeva chi fosse alla guida del mezzo … ed e' un motivo di invalidazione della sospensione/ritiro.
Quindi, la mancanza di fermo immediato e' un pericolo per la comunita' sia perche' il "bolide" continua a circolare, sia perche' puo' indurre il trasgressore a mentire su chi fosse alla guida, e quindi, chi per la legge non dovrebbe guidare in quanto pericoloso, continua a farlo. Dall'altra parte il fermo immediato, come nel caso dell'ambulanza, diventa problematico, perche' il vigile deve comunque sanzionare la sospensione (lui svolge funzioni di polizia, non giudiziali, per cui deve sanzionare rispetto alla lettera del codice e non ad una sua interpretazione), che, data la funzione di pubblica utilita' che il trasgressore esercita, e' probabile che un giudice non la riterra' giusta.
Se aggiungiamo a questo l'aleatorieta' dei rilievi fatti con macchinette che non hanno tarature di legge, ma fatte manualmente dagli stessi vigili, e che da modello a modello (tutti autorizzati nel commercio), possono fare rilievi diversi uno dall'altro, si capisce che la materia e' approssimata, e per essere applicata parte gia' dal presupposto della sua continua contestazione.
Ne sono riprova le decine di segnalazioni quotidiane che giungono al nostro ufficio di consulenza in Internet, le cui lettere e risposte pubblichiamo in nel settore "Cara Aduc" .
Stante la situazione non possiamo non rilanciare la nostra disponibilita' ad affrontare tutti i casi che ci verranno sottoposti, grazie al modulo facsmile per il ricorso contro queste multe, che pubblichiamo in Internet a questo indirizzo e che da anni e' uno dei luoghi piu' frequentati di tutto il portale. Vorremmo volentieri farne a meno, ma in questo caso la totale mancanza di certezza del diritto e della sanzione, e' una delle spine tombali del nostro codice della strada, allontanando sempre piu' gli automobilisti dalla fiducia nella legge e nelle istituzioni, nonche' nei suoi tutori.
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