Firenze, 27 settembre 2007. Continuano a crescere le numerazioni 899 rilasciate dal ministero delle Comunicazioni. Due anni fa erano circa 100.000, nel giugno scorso 133.700. L'ultimo aggiornamento del ministero porta il totale a 140.000, con un aumento di quasi il 5% in soli tre mesi.
Il regolamento Agcom permette che le tariffe legate agli 899 arrivino a 15 euro al minuto. La costante crescita delle richieste di 899 e' sintomo di come il business attorno ai numeri cosiddetti a "valore aggiunto" o "premium", spesso utilizzati per gonfiare le bollette telefoniche degli utenti, continui ad essere molto attraente.
Le numerazioni vengono assegnate ad operatori: 35, inclusi tutti i principali gestori e una miriade di societa' meno note:
da Voice plus/Eutelia (quotata in borsa) a BT Italia (gruppo British Telecom), da Telecom Italia a Karupa, Teleunit, Wind, Webcom, Fastweb.
Questi operatori rivendono a loro volta i numeri ad intermediari che a loro volta li concedono ad aziende (di solito con residenza in paradisi fiscali) che li utilizzano, in teoria, per fornire servizi. Dai classici siti pornografici a servizi informativi molto piu' puritani. Non tutti gli 899 pero' generano truffe, ci mancherebbe altro. Noi riscontriamo che
le segnalazioni piu' numerose che ci pervengono dai consumatori riguardano 899 assegnati originariamente a Voice plus/Eutelia, Karupa e Telecom Italia. Insomma, tra i clienti di questi tre operatori non mancano i furbi.
Ai 140.000 '899' si aggiungono altre numerazioni speciali, anch'esse utilizzate in molte occasioni per gonfiare bollette: dai molti
numeri satellitari (0088) [1], ai 12.300 numeri 892.
Le modalita' per truffare gli utenti sono in continua evoluzione: installazione senza consenso di dialer sul pc, invio di sms che invitano ad ascoltare la segreteria telefonica chiamando un numero 899, o finti quiz televisivi che invitano a telefonare per vincere 10 mila euro [2].
A rischio sono soprattutto gli anziani e i giovanissimi, categorie che tutti vogliono tutelare. a parole.
Le istituzioni preposte al controllo poco servono. Agcom e ministero delle Comunicazioni non riescono a scalfire il fenomeno. Eppure
basterebbe imporre ai gestori la disattivazione di tutte le numerazioni a valore aggiunto, per attivarle solo su esplicita richiesta dell'utente. Vista la latitanza delle istituzioni consigliamo a tutti di procedere tramite una raccomandata. A questo link un nostro modulo:
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Domenico Murrone, consigliere Aduc
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