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CONFISCA CICLOMOTORI. IN ATTESA CHE IL GOVERNO MANTENGA LE PROMESSE, IL GIUDICE DI PACE DI RHO HA RESTITUITO IL MEZZO AL PROPRIETARIO
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Comunicato 
3 marzo 2007 0:00
 

Firenze, 3 marzo 2007. Ancora buone notizie per coloro che hanno subito la confisca dei ciclomotori. Il ministero dei Trasporti, da noi interpellato, ha confermato che sta lavorando ad un decreto legge, di concerto con i ministeri dell'Interno e della Giustizia, per restituire i motorini e le moto confiscati prima del 29 novembre 2006 per infrazioni non sempre gravi al Codice della Strada.(1)
Nel frattempo, alcuni giudici di pace hanno cominciato ad applicare la nuova normativa anche per quelle infrazioni rilevate prima del 29 novembre -ovvero per quei cittadini ancora in attesa del provvedimento di confisca a seguito del sequestro. Il giudice di pace di Rho (Mi), con la sentenza n. 1393/C/2006 del 6 febbraio 2007 (2), ha accolto l'istanza di ricorso avverso la sanzione accessoria di confisca presentata dall'avvocato Silvia Zanetti, disponendo la restituzione del ciclomotore al proprietario, sulla base della nuova normativa (da applicare ex lege n.689/81).
Pertanto, per coloro che hanno subito un sequestro o fermo amministrativo precedentemente al 29 novembre 2006, ma non hanno ancora ricevuto il provvedimento di confisca, si consiglia di chiedere il dissequestro alle autorita' accertanti la violazione e la restituzione del libretto di circolazione, non appena decorsi i tempi di cui alle nuove sanzioni (dai 60 ai 90 giorni). Seppur la sanzione accessoria segue per sua natura meccanicamente quella principale ormai definitiva, a questo punto la confisca potrebbe ritenersi illegittima e non piu' comminabile se non si e' provveduto prima che la norma fosse modificata. Questo secondo una interpretazione corretta dei principi generali che regolano le sanzioni amministrative (art. 1, secondo comma, della legge 689 del 1981): "Le leggi che prevedono sanzioni amministrative si applicano soltanto nei casi e per i tempi in esse considerati." Eventualmente, formulare la richiesta con una lettera raccomandata di messa in mora (3).

Pietro Yates Moretti, consigliere Aduc

(1) Il Governo si era preso questo impegno a seguito di una interrogazione parlamentare da noi promossa: clicca qui
(2) Sentenza: clicca qui
(3) clicca qui
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