STREAM E TELE+ SI FONDONO: DAL DUOPOLIO AL MONOPOLIO. IL MERCATO MUORE PRIMA ANCORA DI NASCERE E IL CONSUMATORE PAGA.

Firenze, 23 Aprile 2001. Da quanto si apprende (quotidiano economico francese "Les echos") sembra che la fusione di Stream e Tele+ sia li' li' per arrivare a conclusione.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Sicuramente un metodo per risolvere l'avvio del decoder unico che, dovendo entrare in funzione da piu' di un anno, tra proroghe politiche e tecniche e' slittato alla fine di questo mese, con il piu' che evidente danno per i consumatori che, per esempio, per seguire l'intero campionato di calcio hanno dovuto continuare ad essere abbonati ad entrambi gli operatori ed avere due diversi decoder di ricezione.
Problema risolto? A tarallucci e vino nell'osteria in cui brinderanno per questa fusione. A suo tempo fu sollevato dall'Antitrust il problema del monopolio della trasmissione delle partite e, di conseguenza, furono spalmate tra i due operatori; ora il problema non si pone piu', perche' l'operatore e' unico. Quindi da un duopolio a danno del consumatore, siamo passati ad un monopolio, sempre a danno del consumatore, perche' se prima magari facevano finta di farsi concorrenza e quindi -necessita' delle partite di calcio a parte- un consumatore poteva scegliere uno o l'altro, oggi il problema non si pone piu': con operatore unico il prezzo dell'abbonamento sara' unico. Se un consumatore vorra' vedersi una televisione senza, per esempio, interruzioni pubblicitarie nei film, dovra' pagare l'unico prezzo che il mercato gli offre.
Che pasticcio! Tutto grazie alla mancanza di fermezza del ministero delle Comunicazioni che, alle scadenze stabilite per legge, ha sempre risposto con le proroghe, ufficialmente per dar tempo tecnico ai due operatori. E il risultato e' questo: cancellato il mercato prima ancora che nascesse, e proprio grazie alla politica di chi, il ministero, doveva sovrintendere alla sua realizzazione.