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DIRITTO DI RECESSO
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Comunicato 
6 maggio 1999 0:00
 

VENDITE: COME SI VANIFICA IL DIRITTO DI RECESSO

Roma, 6 maggio 1999. Come e' noto per gli acquisti fuori dai luoghi commerciali esiste il diritto di recesso, cioe' la facolta' dell'acquirente di ripensarci. Tale facolta' -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- puo' essere esercitata entro sette giorni, con restituzione della merce avuta. Fatta la legge, trovato l'inganno: si' perche' l'importo per l'acquisto della merce puo' essere uguale a quello per le spese accessorie, che la ditta reclama.
Un consumatore ha acquistato prodotti per £ 1.256.000, ma in caso di ripensamento deve corrispondere alla ditta, i seguenti importi: causali telefoniche £ 100.000, segreteria info bancaria archiviazione pratica, £ 50.000, trasporto merce £ 200.000, solo intervento £ 300.000, scarico, verifica controllo £ 250.000, ripristino merce e riattivazione totale £ 150.000, oltre ad eventuali spese legali. Il tutto fa £ 1.050.000 a fronte di £ 1.256.000 del valore della merce.
In concreto al consumatore conviene tenersi i prodotti anche se ci ha ripensato.
Oltre al solito consiglio di leggere attentamente i contratti il cittadino puo', in "via amichevole", contestare la clausola vessatoria e in caso di risposta
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