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Ecotassa per le auto. Inutile ai fini stessi per cui sarebbe stata concepita. E dannosa
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Comunicato di Vincenzo Donvito
9 dicembre 2018 13:34
 
 A parte che deve essere ancora decisa e quindi non si conoscono neanche i particolari definitivi... e crediamo che, visto che sembra che gli equilibri del governo siano più importanti di tante altre cose, non decideranno. Comunque, allo stato dei fatti crediamo che sia inutile ai fini stessi per cui è stata concepita, e dannosa all’economia in generale e ai consumatori.
Con questa ecotassa verrebbe privilegiata una nicchia molto bassa di mercato, quella delle auto elettriche, che costano un sacco di soldi e che a novembre di quest'anno per il 2018 rappresentano lo zero virgola% del mercato - dati Unrae (1): 4630 immatricolazioni su un totale di 1.798.087. Pur se questa tassa non riguarda il parco macchine già circolante ma solo i nuovi acquisti, ci sembra quasi un metodo per sentirsi a posto con la coscienza senza affrontare in modo reale il problema: in teoria uno dovrebbe essere scoraggiato dall'acquistare una automobile inquinante grazie alla tassa e quindi, dovrebbe comprane una elettrica che comunque, anche con gli incentivi e pur con la tassa sulle auto inquinanti, verrebbe a costare molto di più? La vediamo molto difficile. Anche considerando che la rete di assistenza dell'elettrico è quasi inesistente e considerando anche che i modelli più abbordabili e non sperimentali in circolazione, tra le vetture elettriche, hanno un'autonomia limitata rispetto ad un uso medio dell'automobile. Alla fine cosa accade? Che chi aveva deciso già di comprare un'auto elettrica (pur con le limitazioni d'uso che abbiamo detto prima) lo farà con lo sconto, e tutti gli altri continueranno ad acquistare auto inquinanti pagando in più la tassa. Alla fine, il problema che si voleva affrontare è, per l'appunto, solo un sentirsi a posto con la coscienza da parte dei proponenti; nonché un aggravio non indifferente – e inutile ai fini per cui è stato concepito – da parte dei consumatori. Mentre, le aziende produttrici dei mezzi inquinanti, al contrario di tante voci allarmate che si sono levate in questi giorni, non subirebbero nessuna flessione, di produzione e di lavoro, di un certo rilievo.
Il problema andrebbe affrontato in modo più organico e generalizzato, creando prima le strutture per un uso fattibile dell'elettrico e incentivando le aziende produttrici a investire di più per un perfezionamento dell'autonomia dei veicoli. Con la consapevolezza – urgente - che preparare l’elettrico costa soldi ed energie mentali (o "elettorali", nel senso che significa spendere senza immediati benefici di consenso elettorale). E solo quando ci sarà un minimo di strutture sarebbe opportuno far partire politiche di penalizzazione dei mezzi inquinanti a favore di quelli meno inquinanti.

1  - http://unrae.it/files/04%20novembre%202018_UNRAE_Struttura%20del%20mercato_5c05466ade798.pdf
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