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EDF/MONTEDISON E REGOLE DEL GIOCO
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Comunicato 
24 maggio 2001 0:00
 


AD UN'ITALIA INAFFIDABILE PERCHE' CAMBIA LE REGOLE DEL GIOCO IN CORSO D'OPERA, PER L'INTERESSE DEL MERCATO E DEI CONSUMATORI SI PUO' RISPONDERE CON L'ESTROMISSIONE DI QUALUNQUE CAPITALE PUBBLICO DALLE ATTIVITA' ECONOMICHE IN VIA DI LIBERALIZZAZIONE E PRIVATIZZAZIONE

Firenze, 24 maggio 2001. Alta finanza dove l'intervento del Governo dovrebbe riequilibrare la situazione e impedire che passi lo straniero? Per chi ci crede, puo' anche essere cosi' -dice il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito- ma da qui a credere di fare gli interessi dell'economia di un Paese e dei suoi consumatori, ci vuole molta fantasia.
La situazione che si e' delineata e' solo quella che non poteva essere altrimenti, perche' se si fissa la regola che un'azienda a partecipazione pubblica non superiore al 30% possa entrare nel business di cio' che era monopolio, non si capisce perche' l'Edf non debba farlo con il suo ingresso in Montedison, perche' la Commissione europea debba intervenire, e perche', se dovesse giungere uno scellerato decreto governativo che blocca il tutto, qualcuno non debba riaffermare che fare affari con l'Italia non si puo', perche' e' un Paese inaffidabile. Esiste un altro metodo per etichettare un comportamento di chi, avendo il potere, decide di cambiare le regole del gioco in corso d'opera, pur con la scorpacciata di nazionalismo economico che respinge questa prospettiva per l'Edf straniera, ma l'accetta tranquillamente quando invece e' il Comune di Milano o quello di Roma; fino alla pianificazione scientifica del metodo della presenza pubblica in qualunque azienda di farmacie, acqua, gas, autobus, etc…?
Una buona occasione perche' i nazional-economisti (destra o sinistra, sembra che non ci sia tanta differenza in questo caso) sfoderino tutto l'armamentario di nazionalismo economico, accusando i francesi di fare quello che fa l'Italia, ma che, per il fatto di essere oltralpe diventa automaticamente perfido.
Che triste situazione. Quale giovamento dovrebbe trarne il mercato, e soprattutto i prezzi al consumo? Crediamo alcuno, perche' la chiusura a riccio di una dinamica economica porta ad una restrizione della concorrenza, e quindi alla richiesta ai soliti obbligati pagatori (i consumatori) per far fronte ai minori introiti che derivano dalla perdita di credibilita', elasticita' e interesse da parte dei liberi capitali … che ovviamente non sono quelli dell'Edf, ma che potrebbero essere attratti abolendo qualunque soglia di accettazione del pubblico capitale. Che e' cio' che auspichiamo.
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