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GLI ERRORI DEL FISCO LI DEVE PAGARE IL FISCO NON IL CONTRIBUENTE.
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Comunicato 
18 marzo 1999 0:00
 

L'ADUC SI E' ASSOCIATA AD UN RICORSO ALLA COMMISSIONE TRIBUTARIA DI CAGLIARI.

Firenze, 18 Marzo 1999. Nel 1993 e '94 una signora di Cagliari, Mariella Mocci, si era fatta fare i conteggi per il modulo 740 della dichiarazione dei redditi da addetti dell'Ufficio cagliaritano del ministero delle Finanze. Tutto tranquillo? Non proprio. Perche' la signora, nel mese di settembre dello scorso anno, riceveva una cartella di pagamento relativa alla liquidazione dovuta ad errore di conteggio riscontrato nella dichiarazione Irpef dell'anno '93 e nella dichiarazione dei redditi dell'anno '92: 1.522.000 lire che, poi divennero 1.007.000 perche' era stata considerata anche la tassa sulla salute, gia' pagata dal marito della signora.
La signora Mocci e' persona tenace e, pur cosciente del fatto che sarebbe andata incontro a spese maggiori rispetto all'oblazione richiesta, non ha voluto farsi mettere i piedi in testa, e per questa, con la consulenza dell'Aduc, ha protestato in forma scritta al ministero delle Finanze, oltre a presentare richiesta di revisione della sua situazione. Intanto una richiesta di sospensione e' stata rigettata.
L'Aduc si e' associata al ricorso in questo modo: ….. "riteniamo indispensabile che i servizi pubblici -in questo caso addirittura gli uffici ministeriali- funzionino per la tutela del cittadino e non per recargli danno. E comunque, nel caso di errore da parte degli stessi, riteniamo giusto che siano gli stessi ad ammettere l'errore e ad assumersi i relativi oneri, evitando di scaricare conseguenze e responsabilita' su chi si e' affidato a loro. Tanto piu' cio' deve essere valido quando tali servizi sono pubblicamente ritenuti affidabili, di utilita' sociale ed usualmente eroganti simili servizi (non si trattava, dunque, di un favore alla signora, ma un vero e proprio servizio gia' ben rodato)".
Ed ora, sabato 20 marzo c'e' l'udienza della Commissione Tributaria in Camera di Consiglio, che esaminera' e dovrebbe decidere sul da farsi. L'Aduc e la signora avevano richiesto una pubblica udienza, ma, evidentemente, e' stata rigettata.
Questo il commento del presidente nazionale dell'Aduc, Vincenzo Donvito, che ha firmato la richiesta presso la Commissione Tributaria: La deresponsabilizzazione dei funzionari degli uffici pubblici e' cio' che indispone maggiormente, non solo perche' queste persone non sono chiamate a pagare per i loro errori, ma soprattutto perche' e' il contribuente che paga in loro vece, con inoltre la beffa dell'essersi fidato della loro competenza. E' il frutto di un sistema di prelievo fiscale impostato sulla vessatorieta' e non sull'uguaglianza dei contribuenti. Nel nostro caso, poi, si arriva alla vera e propria persecuzione, perche' l'accertamento e' frutto di un errore di chi controlla. Un buon metodo per invogliare il cittadino a dimettersi da questa condizione e passare a quella della clandestinita' fiscale. Vedremo il da farsi dopo i risultati della Camera di
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