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GIOCO D'AZZARDO / VIDEOPOKER
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Comunicato 
24 febbraio 2000 0:00
 


IL NUOVO TORMENTONE IPOCRITA PER CONFERMARE CHE E' LO STATO A DECIDERE SE UNA PERSONA PUO' DISPORRE DI SE' . LA CONFERMA CHE L'UNICO GIOCO D'AZZARDO AMMESSO DEVE ESSERE QUELLO GESTITO DALLO STATO STESSO, CHE SI ERGE A BISCAZZIERE UFFICIALE.

Firenze, 24 febbraio 2000. Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Ogni tanto c'e' bisogno di demonizzare qualcosa, per tenersi in forma e ribadire l'autorita' che comanda e dispone della liberta' e consapevolezza degli individui: lo Stato. Questa volta' e' toccato al videopoker, il nuovo demonio che travia -ovviamente- i giovani e distrugge -altrettanto ovviamente- le famiglie.
Le proposte che vengono avanzate, poi, sono peggiorative della situazione, perche' tendono a vietare un gioco che, invece, moltissimi vogliono continuare a fare, sia perche' si divertono con il rischio facendo -eventualmente- male solo a se stessi come quando mangiano tre chili di spaghetti, sia perche' sono un nuovo indotto occupazionale.
Ma, siccome abbiamo chi ha stabilito cosa sia buono e cosa sia cattivo per i suoi amministrati, anche le le loro scelte individuali, ecco che avanzano i divieti sepolcrali che tutto dovrebbero sanare, ma che, invece, alimenteranno solo la continuazione clandestina del gioco, e la sua consegna alla malavita piu' o meno organizzata.
Una conferma anche di quella ipocrisia delle leggi e dello Stato che, consentendo il gioco d'azzardo solo in alcune isole felici (i casino' che tutti, sempre ovviamente, vorrebbero nelle loro citta' a vocazione turistica, ma che lo Stato non concede), si arroga il diritto di essere l'unico grande biscazziere che si auto-autorizza a gestire il gioco: cos'altro sarebbero le lotterie X o Y o il "gratta e vinci"? Giochi di abilita' o puro azzardo? Almeno quando si gioca a baccara' si puo' bleffare e bisogna saperlo fare, ma con le lotterie si e' li', al buio, ad aspettare.
Fra qualche giorno il "pericolo videopoker" si sara' affievolito -e attenderemo il prossimo demonio- ma restera' sempre l'ipocrito e pericoloso divieto del gioco, costruito ad arte per ricordare agli amministrati di essere sudditi e non individui liberi, capaci di intendere e volere per decidere su se stessi.
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