Avanti in ordine sparso, tra polemiche, accuse e veleni.
E' l'effetto del Coronavirus.
Il primo ad essere colpito è stato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha preso una serie di misure senza coordinarsi con l'Ue. Ha interrotto autonomamente i voli dalla Cina, cosi come aveva sottoscritto, autonomamente, un memorandum politico-commerciale con la Cina.
Ora, a buoi scappati, chiede aiuto alla Ue per contrastare l'epidemia.
Non da meno sono i presidenti delle regioni Marche, Basilicata, Puglia e Calabria in vena di pensate autonome, con l'unico effetto di seminare panico.
Eppure, esiste una Conferenza permanente tra Stato e Regioni, che dovrebbe coordinare le iniziative, anche in campo sanitario.
Esiste, inoltre, una Conferenza delle Regioni, tra i vari presidenti, anch'essa con compiti di coordinamento.
A cosa servano questi organismi non è dato di comprendere visto che, alla prima occasione, ogni Regione va per conto suo.
Ischia, ha provato a chiudere l'accesso a cinesi, lombardi e veneti, dimenticando che esiste l'Associazione nazionale dei comuni italiani che ha il compito di coordinare e rappresentare i propri interessi davanti allo Stato e alle Regioni.
Candelina finale è stata l'accusa del premier Conte che ha criticato l’ospedale di Codogno (Lombardia) per non aver osservato i protocolli e aver favorito così la diffusione del contagio da Coronavirus. Ovvia risposta piccata degli esponenti regionali lombardi.
Se questo è un Paese.