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Governo. Di Maio e le arance
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Comunicato di Primo Mastrantoni
26 marzo 2019 12:53
 
  "Grazie al grande lavoro del ministro Luigi Di Maio, stiamo aprendo una nuova via della seta tra Roma e Pechino e proprio da qui passeranno i nostri prodotti che porteranno l'eccellenza italiana nel mercato più grande del mondo".
Questa la dichiarazione trionfalistica del M5S.
Il riferimento è alle arance italiane esportate in Cina via aereo.

Alla memoria, però, ci sovviene il ricordo sulla provenienza delle arance, che furono importate in Italia, nel XIV secolo, proprio dalla Cina.
Possibile, ci siamo chiesti, che la Cina abbia dismesso la produzione delle arance e ha bisogno delle nostre?


Siamo andati a vedere alcuni dati, ed ecco la sorpresa: la Cina produce circa 40 milioni di tonnellate di agrumi, l'Italia ne produce meno di 3 milioni. Da notare che la produzione di agrumi in Cina ha avuto una impennata a partire dagli anni '90, con un verticalizzazione della produzione dal 2000.

Inoltre, l'Italia importa più agrumi di quelli che esporta, circa il 30%, il che pone qualche interrogativo sulla capacità di commercializzazione dei nostri prodotti. Dovremmo razionalizzare la filiera produttiva, il che consentirebbe di aumentare le esportazioni e diminuire le importazioni, con beneficio della nostra bilancia dei pagamenti.

Esportare arance in Cina con gli aerei, con i relativi costi, non risolve alcun problema della nostra agricoltura. E' solo una gentilezza che il presidente cinese Xi Jinping ha fatto al governo lega stellato. Un contentino, insomma.

Utile ricordare al vicepremier Luigi Di Maio, che la Cina è grande, ben organizzata e dotata finanziariamente, mentre l'Italia è l'opposto. Chi vincerà il confronto?

 Il colosso cinese va affrontato pariteticamente come Europa, proprio per non soccombere, infatti, è quello che hanno capito e stanno facendo insieme il presidente francese Emmanuel Macron, la cancelliere tedesca Angela Merkel e il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker.

Oltre alle dichiarazioni trionfalistiche, riportate dalla lega stellata RAI, il vice premier Di Maio dovrebbe guardare oltre la punta del proprio naso, per evitare che a finire al servizio degli interessi cinesi ci sia il popolo italiano.
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