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Governo. La memoria che manca
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Comunicato di Primo Mastrantoni
3 giugno 2019 9:22
 
 La memoria è la capacità del cervello di conservare informazioni ed è una delle basi che rendono possibile la conoscenza.
Un esempio di mancanza di memoria è stato il famosissimo caso mediatico-giudiziario dello "smemorato di Collegno", il quale, nel 1926, fu trovato a vagare, senza più ricordare il proprio nome, il paese di origine e la professione. Fu, addirittura, conteso da due donne che lo avevano riconosciuto come marito.

E' anche la mancanza di memoria che, per secoli, ha sconvolto l'Europa con guerre devastanti. Basterebbe ricordare la mancanza di memoria dopo la Prima Guerra Mondiale, che causò 15 milioni di morti, e che fu il preludio alla Seconda Guerra Mondiale, che provocò 50 milioni d morti.
Fare le guerre è devastante e una delle motivazioni è la smemorata politica nazionalista degli Stati, dei suoi governanti e del popolo.

Nel nostro Paese, si proclama il sovranismo, con la sua derivata nazionalistica.
Il facile slogan "Prima l'Italia", che ascoltiamo dal vicepremier Salvini, significa "Prima l'Italia ad affondare": siamo integralmente connessi economicamente con l'Europa, verso la quale dirigiamo il 60% delle nostre esportazioni, c'è la libera circolazione delle persone, dei beni, dei servizi e dei capitali.

Aprire uno scontro con la Ue non può che far male alla economia e al popolo italiano. "Saremmo stati più poveri senza l'Europa, lo diventeremmo se dovessimo farne un avversario", ricorda agli smemorati di questo governo Ignazio Visco, governatore della Banca d'Italia, che aggiunge: "addossare all'Europa le colpe del nostro disagio è un errore; non porta alcun vantaggio e distrae dai problemi reali".

Lo scorso anno il debito pubblico è aumentato di ben 53 miliardi. Nell'ultimo semestre del 2018, l'economia è finita in recessione tecnica e, incredibilmente, senza memoria, si annunciano manovre che aumenteranno ulteriormente il debito pubblico che, ricordiamo, è a carico dei contribuenti italiani.

Meno tasse per tutti, propone Salvini, altro slogan che fa presa, perché tutti sono d'accordo a diminuire le tasse ma, contestualmente, approva e propone condoni fiscali a chi le tasse non le ha pagate.

Gli "smemorati di Collegno" abbondano.
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