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INTERNET E' PROSSIMA ALLA MORTE?
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Comunicato 
9 agosto 2000 0:00
 

DOPO UN TRIBUNALE FRANCESE E' LA VOLTA DELLA DEUTSCHE POST: SNATURARE INTERNET CHIUDENDOLA NEI CONFINI DELLE NAZIONI

Firenze, 9 Agosto 2000. Internet e' ingovernabile? Per molti e' cosi', ma per altrettanti molti non dovrebbe esserlo, e, al di la' dei simposi in cui la scuola europea (che vuole normare tutto) si confronta con quella americana (che preferisce l'autoregolamentazione), la vita di tutti i giorni sta assumendo forme e metodi per creare gabbie e divieti.
Cosi' interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Il prossimo 11 agosto sara' il Tribunal de grande istance di Parigi che dovra' decidere se e come condannare Yahoo.com che' non avrebbe ottemperato ad una precedente sentenza che gli intimava di negare l'accesso ai navigatori francesi in quei siti che, ospitati nel loro server in Usa, fanno propaganda e vendono reliquie e gadget nazisti (che per la legge Usa non costituisce reato).
Oggi ne apprendiamo un'altra. Sul sito web della Deutsche Post (azienda di Stato avviata ad una poderosa apertura agli investitori privati) ci sono le spiegazioni dettagliate di come accedere a questa offerta di privatizzazione, con l'avviso che le informazioni ivi contenute non possono essere diffuse fuori della Germania, perche' le norme di altri Paesi potrebbero vietarne o restringerne la diffusione pubblica.
Ecco, messo in pratica, cosa significa normare Internet: metterlo sotto l'unica giurisdizione possibile e riconosciuta a livello mondiale, quella degli Stati nazionali. Cosa che negli Usa neanche il giudice piu' retrivo si sognerebbe di fare, perche' sono uno Stato federale. In Europa, dove il federalismo e' solo una componente dei discorsi da ombrellone -sul Reno, come a Rimini e a Cannes- diventa la naturale applicazione del controllo giuridico e normativo dello Stato: l'alternativa, in questa logica, sarebbe dichiarare forfait e rimettere in discussione tutto, ma, siccome in questo tutto, ci sarebbe anche se stessi e la propria natura statuale d'essere, e' evidente che si preferisce fare il giustiziere della propria giustizia o evocare il divieto teutonico per il rispetto dell'altrui legge e sensibilita'.
La prospettiva, in queste condizioni, e' che ogni Stato disciplinera' Internet come se fosse una cosa di casa sua, cioe' facendo quello che sta mettendo in pratica la Repubblica Popolare Cinese e qualche stato della penisola arabica, fino a che non battera' letteralmente il grugno contro il vuoto che avra' grazie alla fuga delle migliori espressioni verso il mercato Usa e di tutti quegli altri Stati -come la piattaforma al largo delle coste britanniche: Sealand- dove con Internet e' possibile tutto tranne che la pedofilia, e con tasse cosi' basse che convincerebbero anche il piu' riottoso nazionalista francese o tedesco.
E' evidente che noi propendiamo perche' si abbandoni qualunque velleita' di controllo e si cerchi di approfondire l'esperienza Usa, che ha nell'attuale vicepresidente Al Gore uno dei massimi sostenitori e diffusori. E' la globalizzazione? Pensiamo proprio di si', nel suo lato migliore!
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