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E IO PAGO …..
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Comunicato 
11 agosto 2000 0:00
 


TUTTO QUELLO CHE NON FUNZIONA COME DOVREBBE, NON E' MAI PAGATO DAL RESPONSABILE MA DAL CONSUMATORE E DALL'UTENTE.
QUEST'ANNO L'"IO PAGO" TOCCA COME SEMRPE ALL'UTENTE DELLE FS, AI CLIENTI DELLA PROSTITUZIONE E AGLI UTENTI DEL SERVIZIO OBBLIGATO D'INFORMAZIONE DI STATO.

Firenze, 11 Agosto 2000. Ogni agosto ha le sue caratteristiche piaghe che vengono sempre fatte pagare all'anello finale del ciclo produttivo o dell'erogazione dei servizi, al consumatore e all'utente.
Cosi' interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito
Partiamo da cio' che succede il 10 agosto in una piccola stazione Fs della linea Pisa/Firenze,
Cascina in provincia di Pisa, ma che e' quello che sempre piu' succede in molte stazioni Fs. La biglietteria e' chiusa, due dei tre bar che dovrebbero distribuire i biglietti sono chiusi per ferie, mentre nel terzo "chi sa fare i biglietti torna fra un'ora": una manciata di passeggeri, tra increduli turisti tedeschi e pendolari saltuari, non sa che fare e prende il treno lo stesso, avvisando dell'anomalia il controllore che con un "nessun problema, pagate solo 15 mila lire in piu'" (rispetto ad un biglietto che costa meno di 10 mila lire) da' il quadro della situazione; ma il controllore e' generoso e, non si sa in base a quale regolamento, farebbe pagare solo 5 mila a testa e 10 mila per tutto il gruppo dei malcapitati.
Continuiamo con cio' che mettono in pratica a Perugia e Trieste
e che, Vaticano in testa, vorrebbero fosse cosi' marchiato nei codici penali: in galera i clienti della prostituzione. Oltre a suggerire a questi Robespierre della moralita' (altrui) di aggiungere anche un trattamento obbligato di bromuro o, in alternativa, il taglio dell'organo incriminato, ci si consenta di dubitare che la piu' vecchia professione del mondo, creata ed alimentata anche dai divieti religiosi alla libera espressione dei propri istinti, possa essere estinta in questo modo. Ma intanto, il cliente finale, anche qui, dovrebbe pagare la loro incapacita' di dare il servizio cosi' come dovrebbe essere: legale e sereno.
Finiamo con gli utenti del servizio obbligato d'informazione di Stato:
i pagatori del canone/tassa. Con Governo e Stato che, violando la legge o modificandola alla bisogna, stanno per aprire le porte ad un terzo grande gestore della televisione, il cliente finale e' costretto a pagare le spese di uno di questi tre, la Rai, in cambio di qualcosa che chiamano servizio pubblico, ma che e' solo legittima concorrenza di sopravvivenza nel mercato delle comunicazioni e dell'informazione (dove la legittimita' diventa ridicola proprio per l'esistenza del canone).
Treni, puttane e televisione: un trinomio che fotografa uno scorcio d'agosto del Belpaese: tu Stato fai quello che vuoi anche sbagliando, ed io cliente pago, sempre! E poi c'e' ancora qualcuno che si meraviglia dell'esistenza del sommerso e dell'aumento del non-voto ……
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