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LIBERALIZZAZIONE TELEFONIA
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Comunicato 
23 novembre 2000 0:00
 


PARTE IL SERVIZIO INFOSTRADA: LA POLITICA DEL GAMBERO E DEL BOOMERANG.
SI STA PREPARANDO UN NUOVO SALASSO PER IL CONSUMATORE/SUDDITO

Firenze, 23 Novembre 2000. Parte il servizio sperimentale di Infostrada di telefonia fissa senza che l'utente finale debba obbligatoriamente essere un abbonato alla Telecom: quel servizio che dovrebbe generalizzarsi quanto l'Authority Tlc dara' il suo assenso alle offerte Telecom per il noleggio del cosiddetto ultimo miglio (entro fine anno, cosi' come raccomandato dalla Commissione Europea).
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
A parte il fatto che continua ad essere un grosso ostacolo il fatto che l'ultimo miglio debba continuare ad essere gestito da Telecom che, a sua volta, lo dovrebbe affittare ad altri gestori: il patrimonio della rete e' stato fatto in un mercato aperto e la Telecom aveva vinto l'appalto perche' presentava l'offerta migliore e piu' competitiva? Niente affatto. Telecom era lo Stato, e cio' che ha costruito in questo assetto, gli e' passato in eredita': cioe' un patrimonio pubblico che viene regalato ad una societa' che oggi e' essenzialmente a capitale privato, pur se con la spada di Damocle del potere di golden share dello Stato. Comunque, questa e' la via italiana alle privatizzazioni e alla liberalizzazione del mercato: non ci accontentiamo, ma ne prendiamo atto e la chiamiamo politica del gambero, cioe' quella che cammina all'incontrario.
Ma c'e' anche quella del boomerang, cioe' che arriva ad un punto (calcolato?) e torna indietro. L'ultimo miglio era dello Stato che l'ha regalato a Telecom, che l'affitta ad Infostrada, ma quest'ultima azienda e' controllata dalla britannica Vodafone, che sta vendendo a Wind, che e' proprieta' di Enel, che e' proprieta' dello Stato italiano: registriamo, quindi, la nuova capacita' dei finanzieri di Stato a misurarsi nel gioco del capitalismo, muovendo le risorse pubbliche da una parte all'altra, per farle tornare da dove erano partite: infatti il gioco finisce con lo Stato (Infostrada/Wind/Enel) che paga l'ultimo miglio a Telecom, cioe' com'era prima di quella che chiamano liberalizzazione: una sorta di partita di giro contabile.
E' facile prevedere, visti i sicuri prossimi aumenti del canone all'utenza, le offerte di Telecom agli altri gestori che, per ora, sono piu' costose di quanto l'utenza finale paga oggi a Telecom, che si sta preparando un nuovo salasso per il consumatore/suddito finale: il quale non notera' molta differenza se dovra' pagare un canone a Telecom o Infostrada o chicchesia, perche' comunque continuera' a pagarlo facendo guadagnare non quello che lui potra' giudicare migliore, ma comunque e sempre lo Stato: un buon punto di partenza per l'appiattimento delle offerte e della qualita'.
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