Qualche settimana fa, l'editorialista de La Stampa, Mattia Feltri, ha pubblicato una serie di giudizi sul PD espressi dal capo politico del M5S, Luigi Di Maio.
Li riportiamo.
"Di Maio 1: «Il Movimento è nato in reazione al Pd, al loro modo di fare politica. E oggi offre uno stile nuovo». Di Maio 2: «Il Pd ha un’idea perversa del concetto di democrazia». Di Maio 3: «Il Pd è un partito di miserabili che vogliono soltanto la poltrona». Di Maio 4: «Il Pd si fa pagare da Mafia Capitale». Di Maio 5: «Il Pd profana la democrazia». Di Maio 6. «Nel Pd hanno una questione morale grande come tutto il Pd». Di Maio 7. «Nel Pd sono ladri di democrazia». Di Maio 8: «Il Pd è il simbolo del voto di scambio e del malaffare». Di Maio 9: «Nel Pd ci sono gli assassini politici della mia terra, sono criminali politici». Di Maio 10: «Il Pd fa politiche che favoriscono i mafiosi». Di Maio 11: «Il Pd è da mandare via a calci». Di Maio 12: «Il Pd ha i mesi contati, mandiamoli a casa». Di Maio 13: «Il Pd è il partito dei privilegi, della corruzione e delle ruberie. A casa». Di Maio 14: «Il Pd sta con le banche, manda sul lastrico i risparmiatori». Di Maio 15: «Il Pd è responsabile di questo schifo». Di Maio 16: «Il Pd è il male dell’Italia». Di Maio 17: «Le misure economiche del Pd sono infami». Di Maio 18: «Siamo noi l’unica alternativa al Pd». Di Maio 19: «L’unica cosa che possiamo fare è invitare i cittadini a liberare l’Italia dal Pd». Di Maio 20: «Non ci fidiamo del Pd». Di Maio 21: «Parlare con il Pd è un suicidio». Di Maio 22: «Escludo categoricamente qualsiasi alleanza col Pd». Di Maio 23: «Il nostro primo interlocutore è il Pd con l’attuale segretario e con le persone che in questi anni hanno lavorato bene». "
In altri tempi, queste accuse dovevano essere lavate con il sangue, con un duello da tenersi dietro il convento delle carmelitane (A. Dumas: I tre moschettieri). Scherzi a parte, la domanda che ci sorge spontanea è: come fa il M5S a fare un governo con il PD che ha
definito "mafioso", et altro, e come fa il PD a fare un governo con il M5S che lo ha definito "mafioso", et altro?
Non parliamo di uomini e di poltrone, ma di programmi, dicono. Ma è la stessa frase che dicevano i politici, o politicanti, della Prima Repubblica! Come è finita è noto a tutti.
"Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi." E' la frase scritta nel romanzo "Il Gattopardo" di Tomasi di Lampedusa.
Prendiamo atto. Alla faccia del "cambiamento" tanto decantato!