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MODERNIZZARE IL PAESE DEL NON FARE
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Comunicato 
16 marzo 2001 0:00
 



Firenze, 16 Marzo 2001. Si e' tenuto oggi a Roma il convegno "Modernizzare il Paese del non fare" organizzato dall'Aduc e dall'Osservatorio Laico.
Dopo l'appello per la liberta' della ricerca e la mobilitazione degli scienziati, arriva anche quello di urbanisti, architetti e tecnici perche' si affronti un altro ritardo italiano, quello delle grandi opere.
Sul sito dell'Aduc, nel settore documenti si possono consultare gia' alcune relazioni come quelle di Aurelio Misiti (Presidente Consiglio Superiore Lavori Pubblici 1994-2000), Antonio Tamburrino (Strutture Ambientali, università La Sapienza, Roma. Pontificio Ateneo Antonianum, Roma), Marcello Vittorini (Urbanistica, Università La Sapienza, Roma) e Primo Mastrantoni (segretario dell'Aduc).
In sintesi riportiamo l'intervento di Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc L'emergenza rifiuti in Campania ha riproposto uno dei tanti problemi irrisolti in tutta Italia. Eppure le norme in materia hanno piu' di vent'anni, ovviamente mai o mal applicate. Si e' pensato di risolvere il problema localizzando, di volta in volta, aree da riempire di sacchetti e ricoprire di terra. Purtroppo l'Italia non e' Australia: non abbiamo 7.5 milioni di chilometri quadrati di superficie e 20 milioni di abitanti. Lo soluzione era ed e' semplice: utilizzare i rifiuti come combustibile.
Si chiamano termovalorizzatori, un tempo inceneritori. Si ottiene energia elettrica recuperando valore energetico dai rifiuti. Ma questi "inceneritori" non sono mai stati costruiti, cosi' di volta in volta i cittadini si ritrovano cumuli si sporcizia per le strade pur pagando la tassa sulla nettezza urbana. Solo nella Regione Lazio e' stato calcolato che il valore (in energia elettrica) che si ricaverebbe bruciando rifiuti e' di 500 miliardi l'anno.
Il problema dell'aeroporto di Malpensa e' stato oggetto di interesse recente. Ma non tutti sanno che il Piano aeroporti e' del 1980, e individuava quell'area come possibile allocazione aeroportuale. Previsione confermata dal Piano generale dei trasporti del 1984 e successive modifiche. Si e' costruito l'hub 18 anni dopo, in fretta, con tutti i relativi problemi infrastrutturali. E pochi sanno che l'aeroporto di Malpensa e' gia' inadeguato rispetto ai programmi di sviluppo del traffico aereo. Soldi pubblici, cioe' del contribuente, spesi per avere un servizio insufficiente.
Il dissesto idrogeologico, o un terremoto, interessa al momento, per il numero dei morti e i danni provocati. Trent'anni fa la commissione De Marchi elaboro' uno studio e formulo' delle proposte. Ovviamente rimase nel cassetto. Cosi' oltre a piangere i morti il cittadino rimette del suo per ricostruire, in attesa del prossimo disastro.
La questione della mucca pazza e' ancora presente sui media. Si aspetta che la questione si quieti per non parlarne piu'. Mucca pazza e' la sintesi di un modello produttivo che non e' piu' sostenibile. Pochi sanno che solo il 15% dei macelli sono a norma comunitaria. Intanto i contribuenti pagano per la propria spesa alimentare, per sostenere il mercato e per le tasse dei macellai.
Un ultimo esempio: il Giubileo. Che uno Stato laico debba ricorrere ad un evento religioso per stanziare 2700 miliardi per Roma ci pare piuttosto anomalo. I problemi connessi allo svolgimento del Giubileo dovevano essere affrontati 25 anni fa, nel '75, come quelli del 2025 dovrebbero essere posti oggi. Ma non se ne fa nulla e i nostri figli avranno gli stessi nostri problemi che abbiamo avuto noi. Spendere comunque una montagna di denari del contribuente per non risolvere i problemi del contribuente stesso ci appare di inaudita protervia. L'unica opera che sara' ricordata e' il parcheggio del Gianicolo, in territorio estero, con il contributo finanziario dello Stato.
Cosa unisce questi, ed altri, problemi? La mancanza di una strategia. Sono assenti le scelte politiche. Non esiste una classe dirigente politica. O e' del tutto insufficiente. Le soluzioni tecniche per risolvere un problema si trovano sempre, pero' occorre decidere di affrontare il problema. E questo e' il compito della politica, che purtroppo non c'e'.
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