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I MOTORINI CONFISCATI CONTINUANO AD ARRUGGINIRE IN GARAGE. FARE RICORSO PER LEGITTIMITA' COSTITUZIONALE
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Comunicato 
16 marzo 2006 0:00
 

Firenze 16 marzo 2006. Per coloro che hanno oggi un motorino confiscato ad arrugginire in garage non ci sono ancora buone notizie. Con la legge 168 del 2005 e' stata introdotta la confisca del motociclo per alcune nuove violazioni:
- si viaggia in numero di persone superiore a quello previsto;
- si guida senza casco o con un casco non allacciato o non omologato;
- si trasportano animali non in gabbia o oggetti non solidamente assicurati;
- non si è seduti in posizione corretta e con entrambe le mani sul manubrio;
- il conducente traina o si fa trainare da un altro veicolo;
- si solleva la ruota anteriore.
Nota bene, queste violazioni non comportano il sequestro per qualche mese o qualche anno, ma la confisca vera e propria, un provvedimento definitivo. E allora, guai se prude il naso mentre si viaggia in motorino, perche' usare una mano per grattarsi potrebbe significare la perdita del mezzo. Ma forse l'aspetto piu' paradossale di questa legge -una "porcata", come forse potrebbero ora ammettere i suoi stessi autori a distanza di qualche mese- e' che il proprietario rimane a piedi, mentre il violatore puo' tornarsene a guidare, magari anche il proprio motorino o quello di un altro sfortunato proprietario.

Lo scorso anno era stata proposta la modifica di questo provvedimento in un fermo temporaneo -di tre mesi- del mezzo. Questa modifica pero' non c'e' mai stata, perche' il decreto a cui era stata annessa e' stato poi ritirato. Visto che e' impensabile che il legislatore possa correggere la legge a breve -considerando le imminenti elezioni ed i tempi necessari all'insediamento del nuovo Parlamento- rimane oggi al cittadino solo la via giudiziaria, ovvero ricorrere al giudice di pace, entro i termini di legge (60 gg), avverso la confisca. Al giudice si dovra' chiedere la sospensione del provvedimento ed invitarlo a sollevare la questione di legittimita' costituzionale presso la Consulta. In almeno due casi, il giudice ha dato ragione al proprietario del motociclo, sospendendo la confisca e quindi permettendo l'uso del motociclo. Oltre ad ottenere una sentenza della Corte Costituzionale che renda nulli tutti i provvedimenti di confisca avvenuti con questa legge, il ricorso massiccio alla giustizia potrebbe stimolare il nuovo Parlamento a stendere, finalmente, un pietoso velo su questa imbarazzante e dannosa vicenda.Per fare ricorso si potra' utilizzare questo modulo:
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Pietro Yates Moretti, consulente Aduc
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