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MUCCA PAZZA: I BOVINI ITALIANI NON SONO PIU' SICURI DI QUELLI FRANCESI. ASSOCARNI FA I SUOI INTERESSI.
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Comunicato 
18 novembre 2000 0:00
 



Roma, 18 Novembre 2000. Circola la leggenda metropolitana che i bovini italiani siano piu' sicuri di quelli francesi. E' appunto una leggenda -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- perche' non ci risulta che ci siano controlli sistematici che possano garantire la carne italiana. I veterinari sono in grado di valutare la presenza del morbo solo dai sintomi evidenti dell'animale (tremori, perdita di equilibrio, ecc.), ma non hanno gli strumenti per verificare l'infezione nella fase di incubazione, che dura 4-5 anni. I test di controllo partiranno dal prossimo anno. Il prossimo, non quest'anno e l'etichettatura completa delle carni vendute in macelleria iniziera' dal 1 gennaio del 2002. Il che significa che il consumatore sara' informato di quello che mangia soltanto fra anno circa. Ad oggi non esiste macelleria che suddivida la carne per Paese di provenienza e per modalita' di allevamento.
Quanto all'Assocarni, vorremmo ricordare le posizioni che sosteneva 4 anni fa, quando prometteva l'etichettatura delle carni, mai realizzata, per tamponare l'ennesimo scandalo della mucca pazza. E visto che sono cosi' preoccupati di cio' che mangeranno gli italiani e i turisti, suggeriamo di guardare oltre i confini europei per l'approvvigionamento di carne bovina: Argentina e Uruguay non sono poi cosi' lontani, basta organizzarsi. L'Assocarni, come le altre associazioni di categoria, fa i suoi interessi che evidentemente non coincidono con quelle dei consumatori.
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