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MUCCA PAZZA
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Comunicato 
11 ottobre 1999 0:00
 

DOPO LE CONCLUSIONI DELLA COMMISSIONE FRANCESE, L'ADUC DOMANDA AL COMMISSARIO EUROPEO DEI CONSUMATORI E AL MINISTRO ITALIANO DELLA SANITA' DI NON FAR VALERE LE RAGIONI DI STATO SU QUELLE DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA DEI CONSUMATORI.

Firenze, 11 ottobre 1999. Gia' nei giorni scorsi, quando il presidente della Commissione Romano Prodi ha lanciato la sua idea di una Agenzia per la sicurezza alimentare in Europa, elogiando l'iniziativa, avevamo sottolineato la necessita' di rivedere la decisione comunitaria di abolizione dell'embargo alla carne bovina britannica a partire dallo scorso 1 agosto: i dubbi francesi e tedeschi ci avevano convinto, anche perche', in prevenzione, e' meglio abbondare che non lamentarsi dopo per le carenze iniziali.
Cosi' interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Ma ora, dopo che l'Agenzia francese sulla sicurezza sanitaria degli alimenti (Afssa), ha reso pubbliche le sue conclusioni (venerdi' scorso), la situazione appare ancora piu' drammatica di prima.
Sono due le conclusioni che rafforzano la nostra perplessita'. 1) Il fatto che la Commissione europea che ha stabilito la fine dell'embargo, non abbia preso in considerazione gli ultimi bilanci epidemiologici britannici che, nel periodo 1/31 luglio di quest'anno, hanno registrato ben 1.180 casi di contaminazione del morbo: una situazione, ci pare, in cui la malattia sia stata tutt'altro che debellata. 2) Il fatto che i test per l'individuazione dell'infezione non sono certi, e quindi alcuni animali ritenuti sani potrebbero, invece, essere malati.
Conclusioni di fronte alle quali qualunque certezza, come minimo, dovrebbe tentennare e richiedere conferma delle precedenti conclusioni. Invece nella Commissione sta solo per scattare la richiesta di sanzioni alla Francia (e, pare, anche alla Germania) per il mancato rispetto della fine dell'embargo.
Per queste ragioni abbiamo inviato due note, rispettivamente al commissario europeo per le politiche dei consumatori, David Byrne, e al ministro italiano della Sanita', Rosy Bindi.
Al primo chiediamo di sospendere le decisioni gia' prese e revocare la scadenza dell'embargo in attesa di una verifica delle conclusioni dell'Afssa francese.
Al secondo chiediamo di allineare la posizione italiana a quella francese o, quantomeno, a quella attendista della Germania: gli approvvigionamenti bovini italiani non ci sembra che siano in crisi o che i prezzi -in assenza dell'importazione di prodotti britannici- siano alle stelle … per cui e' meglio aspettare dopo che sia stata fatta chiarezza nella Commissione; e intanto esortiamo il ministro Bindi che chieda al suo collega britannico -e al Governo di quel Paese- conferma e chiarezza rispetto a quanto evidenziato dal rapporto francese.
Per entrambi, insomma, forse e' il caso di non far valere quelle che sembrano ragioni di Stato rispetto a quelle della salute e della sicurezza dei consumatori.
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