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MUCCA PAZZA E
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Comunicato 
19 novembre 2000 0:00
 

ALLEVATORI CHE BLOCCANO LE FRONTIERE FRANCESI
PER I LORO INTERESSI DI BOTTEGA METTONO ANCOR PIU' A RISCHIO LA SALUTE DEI CONSUMATORI. LA LORO CARNE E' QUELLA PIU' PERICOLOSA, ANCHE DI QUELLA FRANCESE. PER I CONSUMATORI NON C'E' CHE DA BANDIRE I BOVINI DALLE LORO TAVOLE. Firenze, 19 Novembre 2000. Gli allevatori della Confagricoltura stanno bloccando le frontiere del Frejus e di Ventimiglia, per impedire che le carni francesi continuino ad entrare prima che si rendano operativi i blocchi delle frontiere.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Infatti, e' segnalato da piu' parti che il movimento di carni dalla Francia e' in notevole aumento, e comprendiamo, pur non condivindendole le preoccupazioni degli allevatori italiani, e piemontesi in particolare. Ma non possiamo non sottolineare la strumentalizzazione che ne stanno facendo, in nome della difesa degli interessi dei consumatori.
Il dubbio e' molto semplice: perche' dovremmo fidarci della carne bovina italiana? E' dal 1996 che, anche con una petizione al Parlamento europeo, abbiamo sollevato il problema del blocco delle frontiere e dell'avvio di controlli sistematici in Italia, ma mai un'associazione di categoria si e' affiancata alle nostre richieste, probabilmente perche' sarebbero venuti meno ai loro scambi di capi d'allevamento, decisamente compenetrati con quelli europei in generale e francesi in particolare. Lo fanno oggi, in una situazione in cui, cio' che temono, e' solo la concorrenza, non certo la salute e sicurezza dei consumatori.
Infatti quali carni bovine piu' controllate ci sono in Europa rispetto a quelle francesi? Nessuna! Non solo, ma le carni italiane sono sicuramente quelle piu' a rischio, perche' solo ora si sta cominciando a parlare di sistemi di controllo e di prevenzione, e non solo non sono ancora in atto, ma i primi effetti si potranno cominciare ad avere chissa' fra quanti anni.
La sceneggiata all'italiana di questa situazione si sta delineando nei suoi precisi contorni, con tutti che difendono i consumatori per poi, alla fine, ognuno che fa i suoi interessi sulla pelle di questi mitici consumatori, allevatori tra i primi.
Ci dispiace, ma gli appelli alla "lotta comune allevatori-consumatori" che giungono dai valichi di frontiere occupati, dagli stessi che fanno pagare le loro multe sulle quote latte ad uno Stato incapace, e dagli stessi che mungono latte da vacche inesistenti, per i consumatori sono come l'abbraccio della morte, per cui non cadremo alle tentazioni di queste sirene della disgrazia.
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