testata ADUC
MULTA
Scarica e stampa il PDF
Comunicato 
26 giugno 1999 0:00
 

SUL CONDONO EDILIZIO: IL TAR DEL LAZIO DA' RAGIONE AI RICORRENTI.
L'ADUC, CONSIGLIANDO DI NON PAGARE, NON HA SOBILLATO CONTRO LA LEGGE MA HA CONSIGLIATA UN ATTO DI GIUSTIZIA. ORA TOCCA AI COMUNI ADEGUARSI.

Firenze, 26 Giugno 1999. Il Tar del Lazio ha dato ragione ai ricorrenti: la multa per danno ambientale sul condono edilizio e' illegittima ed ha annullato il decreto ministeriale del settembre '97 che ricordava la sua esistenza. Di conseguenza dovrebbe succedere altrettanto per le delibere comunali che l'avevano recepito e reso esecutivo.
La vicenda prese il via l'estate scorsa, quando migliaia di cittadini che avevano gia' ultimato la pratica di condono, o l'avevano ancora in corso, si videro arrivare a casa un ulteriore balzello (mediamente di 1.400.000 lire) per un presunto danno ambientale previsto da una legge del 1939. La rabbia fu molta e in decine di migliaia si rivolsero all'Aduc e non solo, inoltre spesso chi riceveva la richiesta di oblazione era solo un erede del condonato o riguardava immobili gia' venduti. In piena estate ci muovemmo subito, in un clima di forte polemica con le amministrazioni che, per l'occasione, sfoggiarono tutta la loro arroganza (quella di Firenze in testa, che' fu l'unico grande Comune italiano a partire in quarta sulla questione, mentre tutti gli altri si mostrarono prudenti e decisero di attendere i ricorsi presentati anche dall'Anci).
I ricorsi furono vari, al Tar del Lazio (fatto da Confedilizia) e al Tar della Toscana, dove noi ne presentammo quattro come guide a cui far riferimento per successivi ricorsi all'allora Pretore in presenza di ingiunzioni di pagamento. Dall'anno scorso non e' mai arrivata alcuna ingiunzione di pagamento, nonostante molte pratiche fossero scadute anche da piu' di 8 mesi.
Cosi' commenta il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
La sentenza di oggi del Tar laziale fa giustizia e dimostra che i diversi appelli che abbiamo fatto perche' i cittadini non pagassero, non erano atti di sobillamento contro la legge, ma consigli di giustizia.
Che fare, ora? Oggi stesso inviamo al Tar della Toscana un sollecito per il suo pronunciamento, e nello stesso tempo, a partire dal Comune di Firenze, inviamo una richiesta di revoca delle ordinanze gia' emesse, dandogli un termine ragionevole (60

Pubblicato in:
 
 
COMUNICATI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS