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MULTE DEGLI AUSILIARI DEL TRAFFICO
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Comunicato 
11 ottobre 1999 0:00
 

DOPO PERUGIA CHE LE DICHIARA ILLEGITTIME, CON UNA ORDINANZA DEL TRIBUNALE DI LECCE -PER CUI SONO LEGITTIME- LA SITUAZIONE TORNA PARI.
L'ADUC CHIEDE L'INTERVENTO DEI MINISTERI DEI TRASPORTI E DELLA FUNZIONE PUBBLICA.

Firenze, 11 ottobre 1999. Una sentenza del Tribunale di Perugia (1204/99) aveva stabilito l'illegittimita' delle multe elevate dagli ausiliari del traffico, in particolare dai dipendenti di societa' private a cui e' stata appaltata la gestione dei parcheggi. Una sentenza che ha spinto molti utenti della strada a presentare ricorsi alla ricerca di certezza del diritto.
Ma oggi c'e' un nuovo capitolo, e viene dal tribunale di Lecce, dove il presidente, con un'ordinanza dello scorso 7 settembre ha fatto sapere che per lui vale il contrario di quanto detto dal tribunale di Perugia: ausiliari del traffico possono fare multe per il divieto di sosta e per la circolazione nelle corsie preferenziali.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
La situazione e' sempre piu' incerta, con la giurisprudenza che non aiuta ma che, invece, crea steccati sempre piu' alti tra amministrati e amministratori. La certezza di essere sanzionati da chi ha potere e competenza per farlo, e' fondamentale in uno Stato di diritto, perche' l'alternativa e' la barbarie. Ed e' quello che sta succedendo oggi, non solo a Perugia e Lecce, ma in tutte le citta' italiane dove questi "vigilini" operano per sopperire alle incapacita' e carenze di organico di amministratori altrettanto incapaci, che non capiscono che non e' con l'incertezza che si governa e si crea il consenso.
Niente da stupirsi, quindi, che i problemi del traffico urbano oggi siano sempre piu' gravi per la sicurezza. Gli amministratori, letteralmente avidi di denaro, con bilanci preventivi che ipotizzano gli introiti economici da multe per infrazione al codice della strada, hanno perso il senso del buon governo, sostituendolo con quello di un'azienda privata: i loro interessi sono solo loro, e non combaciano con quelli della comunita', che viene considerata come un limone da spremere con arroganza in virtu' del loro potere.
A noi sembra che abbia torto il presidente del tribunale di Lecce e ragione quello di Perugia, perche' non ci sembra -proprio in virtu' della legge 127/97 meglio conosciuta come Bassanini- che "la procedura sanzionatoria amministrativa e l'organizzazione del relativo servizio" che "sono di competenza degli uffici o dei comandi a cio' preposti" possano prevedere la delega a soggetti esterni all'amministrazione, specialmente in una funzione cosi' delicata come quella sanzionatoria.
Ma questa e' la nostra opinione che non fa legge, ma che giriamo oggi stesso ai ministri dei Trasporti e della Funzione Pubblica, perche' intervengano subito; non tanto per fermare quella vera e propria guerra che e' in corso tra utenti del servizio stradale e tutori dello stesso (non crediamo sia cosa cosi' semplice che si possa risolvere con una circolare), ma per mettere almeno un punto fermo, su cui, poi, le parti in contesa possano chiedere l'intervento del legislatore.
Non ci sembra di chiedere troppo quando facciamo appello al civismo del procedimento
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