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Comunicato 
7 ottobre 1999 0:00
 
FIRENZE CITTA' DEL 2000: COME RESPINGERE I TURISTI CON DISSERVIZI E PROIBIZIONISMO: TAXI INESISTENTI E GUIDE TURISTICHE COL MONOPOLIO

Firenze, 7 ottobre 1999. Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Solleviamo due dei tanti problemi che una citta' alle soglie del 2000, con il Giubileo entrante, vive. Trasporti e turismo, strettamente connessi e basilari per rendere vivibile la citta' a chi ha deciso di abitarci e a chi ha deciso di visitarla.
Sui taxi niente di nuovo rispetto alle varie sollecitazioni che abbiamo inviato. Il servizio faceva schifo e continua a fare schifo, e solo per colpa della politica corporativa del Comune che non liberalizza le licenze, spalleggiata da una corporazione che, impossessatasi del mercato, lo gestisce in maniera feudale e funzionale solo ai suoi interessi di bottega.
Consigliamo di cercare un taxi nelle ore di punta, in particolare alla stazione dove, a differenza di quanto continua a credere la corporazione dei taxisti, le ore di punta non sono quelle di mezza mattina o mezzo pomeriggio, ma quelle serali, intorno alle 21, dove si deve attendere da un minimo di 30/60 minuti per riuscire ad avere una macchina. Ma a quell'ora molti hanno gia' smontato dal servizio, che e' quindi ridotto e insufficiente rispetto alla domanda. Ai taxisti sembra interessare poco questo problema, perche' comunque non c'e' alcuno che potra' sostituirli, ma, intanto, il disservizio lo paga l'utente subito, e tutta la citta' in tempi piu' lunghi.
Intanto l'amministrazione non decide e sottosta' alla violenza della corporazione taxista.
"Is this a new policy for the year 2000?" E' questa la frase conclusiva di un messaggio di posta elettronica che ci e' giunto dagli Usa, in cui ci hanno raccontato che una guida turistica che accompagnava un gruppo di turisti statunitensi durante una breve escursione, e' stata affiancata da un vigile urbano che le ha fatto presente che poteva multarla per 3000 Usd per quello che stava facendo. Ovviamente il vigile si e' ben guardato dall'elevare la contravvenzione, nel rispetto della sana tradizione italica in cui le leggi esistono solo perche' se ne minacci la loro applicazione, a maggior ragione quando sono assurde, incivili e proibizioniste, che' la loro applicazione farebbe ridere tutto il mondo.
Ed abbiamo appreso che, in giro per le strade di Firenze, accompagnando turisti, possono andare solo coloro che hanno un patentino rilasciato dall'amministrazione comunale e, ovviamente, come ci e' stato detto, per tutelare la categoria delle guide turistiche. Ma tutelarli da che? Dall'incapacita' di offrire i loro servizi per la qualita'?
Lo scenario e' questo: un gruppo di persone -numeroso o meno, poco importa- che entra liberamente in citta' (per ora, fintanto che non verra' messa la tassa per i forestieri), cammina per strada con qualcuno che parla loro; un vigile urbano si avvicina, allunga le orecchie e -ammesso che si capaciti nell'interpretazione della lingua in cui questi turisti parlano- dice: "lei non puo' dire che la galleria vaseriana unisce con un solo percorso Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti, o meglio, se va a Scandicci lo puo' dire, qui no! E se continua …. tremila dollari ….".
Come tutti i proibizionismi, anche questo ha la sua dose massiccia di stupidita', incoerenza, illogicita', e finisce per svolgere funzioni contrarie da quelle desiderate: il buon nome di un luogo nasce anche ed essenzialmente da queste cose.
Come si giustificano gli amministratori?
Alla domanda del nostro amico americano "Is this a new policy for the year 2000", intanto non possiamo che rispondere "Sorry. We live in Firenze,
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