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NUOVO CODICE DELLA STRADA
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Comunicato 
8 marzo 2001 0:00
 


LA FRETTA PER APPROVARLO ENTRO LA FINE DELLA LEGISLATURA E DARE UNA MEDAGLIA ALL'ATTUALE PARLAMENTO, NON HA PORTATO A RISOLVERE I PROBLEMI RIMASTI APERTI, MA SOLO AD AGGRAVARLI

Firenze, 8 Marzo 2001. Il Senato ha approvato in via definitiva il nuovo codice della strada.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Era ora? Sarebbe il caso di dirlo, dopo decine d'anni che se ne parla, ma l'urgenza imposta dalla fine della legislatura (con relativo ingorgo di leggi da approvare), avrebbe suggerito piu' pacatezza: il testo approvato dalla Camera aveva diverse incongruenze, che, per la fretta di approvare, non sono state ben considerate ed, eventualmente, modificate. L'urgenza in questi casi non gioca a favore della buona norma, ma le presunte glorie dei parlamentari di questa legislatura da conquistare per il varo del nuovo codice, hanno avuto piu' importanza del buon senso.
Ad una prima lettura sono tre le incongruenze maggiori, dove, prima fra tutte spicca quella dei finanziamenti per la prevenzione e l'educazione che devono essere ricavati dai proventi delle contravvenzioni. Il 7,5% del gettito delle multe spettante allo Stato, per esempio, e' assegnato al ministero della Pubblica istruzione per i corsi scolastici in cui si potra' ottenere il certificato di idoneita' per la guida dei motorini. Una percentuale tanto precisa quanto vaga e diseducativa, perche' suona come un "siate indisciplinati e fatevi multare, altrimenti non ci sono soldi per educarvi e prevenire". Non e' bastata la tragica esperienza dei bilanci preventivi delle amministrazioni comunali in cui e' inserita la voce "proventi da infrazione al codice della strada" e che, per perseguire un obiettivo di bilancio (giustamente) ha visto scatenare vigili e vigilini ai limiti della stessa credibilita' delle amministrazioni? No, sembra di no. Anzi, sembra che sia stata una scuola. Ma noi lo ribadiamo: inserire i proventi da ipotetiche multe nei bilanci preventivi e' aleatorio in tutti i sensi, economici e gestionali: amministrazioni comunali docent.
I diciottenni che sui motorini possono portare un passeggero … anche se non hanno la patente? E chi ci dice che il guidatore abbia conoscenze del codice tali che darebbero un minimo di sicurezza per il passeggero trasportato? Nessuno, visto che l'abilitazione piena alla guida di mezzi con un certo impegno e' data dal possesso della patente, o forse non e' impegnativo guidare un motorino con la responsabilita' di un passeggero?
Infine c'e' il Fondo speciale per la Prevenzione e la Sicurezza, finanziato dal pagamento obbligatorio del 10% di quanto liquidato a chi si e' reso responsabile di un incidente con lesioni gravi o morte. Ma non c'e' la Rca obbligatoria per tutti? Un Fondo, tra l'altro, che puzza molto di regalo alle assicurazioni che temevano un aumento dei massimali minimi.
E questo solo ad una lettura non particolareggiata che, pero', conferma che la fretta non e' servita a risolvere i numerosi problemi che ci sono, ma, in alcuni casi (come quelli ricordati) ad aggravarli.
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