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PEDOFILIA IN INTERNET E FAMIGLIA
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Comunicato 
25 maggio 2001 0:00
 

SI ENFATIZZA IL PERICOLO DI UN MEZZO COME INTERNET PER NASCONDERE ANCHE A SE STESSI CHE E' LA FAMIGLIA IL LUOGO PIU' PERICOLOSO PER LA VIOLENZA PEDOFILA. COL SOLO RISULTATO DI DEMONIZZARE INTERNET E DI NON SCALFIRE LA QUANTITA' DI QUESTI REATI.

Firenze, 25 maggio 2001. Dopo l'individuazione del cosiddetto commando pedofilo che ha giustamente stupito per il numero di persone che vi gravitava intorno, torna anche la demonizzazione di uno degli strumenti che venivano utilizzati per la comunicazione, Internet.
E' un ritornello gia' sentito -dice il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito- per cui, vista l'eco che in passato e' riuscita a portarsi dietro (praticamente zero, perche' Internet ha proseguito il suo sviluppo turbinoso) non dovremmo preoccuparci piu' di tanto.
Invece no, perche' questa volta Internet e' stato usato per distrarre l'attenzione: l'enfatizzazione del mezzo di cui molto sui parla e poco si conosce da parte dei piu', e' servita a riproporre le solita minestra del maniaco che va ad adescare i ragazzini a scuola e che e' super-coordinato con i suoi simili grazie ad Internet, incentrando il fenomeno su questo aspetto e facendo si' che quello principale rimanga li', sopito in un angolo, a far finta che non ci sia e sperando che tutti se ne dimentichino: stiamo parlando del fatto che la quasi totalita' dei reati di violenza sessuale sui minori sono compiuti all'interno della sfera famigliare della vittima.
Ben vengano indagini che scoprono cio' che in questi giorni e' stato scoperto, ben venga che se ne parli e ci si interroghi sul fenomeno, ma restiamo preoccupati di fronte al fatto che l'unico sbocco che si riesce a dare e' il binomio maniaco di strada / Internet; facendo intuire quest'ultimo come uno strumento sempre piu' incontrollabile, e per questo necessariamente candidato a maggiori controlli.
A parte che non sappiamo quali dovrebbero essere questi controlli, perche' e' come se dovessero essere posti sotto controllo tutti i sistemi di comunicazione vocale, che', di per se', sono anche trasportatori di dati e immagini (quindi, qualunque telefono di casa o di ufficio), rimane insoluto il fatto che il luogo dove maggiormente si consuma il reato di violenza sessuale sui minori non viene preso in considerazione da alcun ripensamento, ridefinizione o, al limite, smantellamento.
Qualcuno ipotizza lo smantellamento e/o l'iper controllo di Internet, ma non abbiamo sentito alcuna proposta di smantellamento e/o iper controllo della famiglia, probabilmente perche' ne verrebbe meno la sua sacralita' laica e religiosa, il considerarla come nucleo fondante di qualunque aggregato di affetti ed economico, superiore a qualunque legge ed ordinamento.
Non ci interessa smantellare la famiglia (ognuno faccia cio' che crede), ma non possiamo non evidenziare questa macroscopica mistificazione in atto su un mezzo che e' tale solo per una minima percentuale di questi reati. E vogliamo mettere la pulce nell'orecchio di chi passa le notti insonni al solo pensiero che il proprio figliolo navighi un po' di ore in Internet, col pericolo di essere abboccato da un pedofilo, piuttosto che con il piacere di informarsi e conoscere cose e luoghi altrimenti raggiungibili con difficolta'.
E intanto, il numero dei reati di violenza sessuale sui minori non diminuisce.
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