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PONTE SULLO STRETTO: NON UN SOLDO DAI CONTRIBUENTI.
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Comunicato 
14 giugno 2000 0:00
 


Roma, 14 Giugno 2000. Non un soldo dai contribuenti per il ponte sullo Stretto di Messina -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc. Sono passati 29 anni dalla legge che istituiva la societa' per lo Stretto di Messina che ha prodotto 14mila pagine di documenti, migliaia di tavole, 11 volumi di lavori preparatori e 2 quintali di progetti che sono costati al contribuente italiano 140 miliardi di lire. Tutt'oggi la Societa' costa 8 milioni di lire al giorno, che paghiamo di tasca nostra visto che la Societa' e' pubblica. A questa cifra vanno aggiunti i 50 miliardi di lire che l'ENI (chissa' perche') spese per un progetto di tunnel marino. Uno sperpero di soldi che deve terminare. Nel frattempo in Portogallo in 35 mesi si e' costruito il ponte sul fiume Tago lungo 17 km e in Giappone e' stato terminato il ponte Akashi che collega due isole: lunghezza 3910, una "luce" tra le due torri di 2 km, dieci anni di lavori e 17mila miliardi di costi.
Se qualcuno vuole fare il ponte sullo Stretto di Messina si accomodi: costruzione (anche delle infrastrutture a terra) e gestione ai privati. Se qualche impresa e' disponibile si faccia avanti ma non una lira del contribuente puo' continuare ad essere gettata al vento, ad iniziare dalla societa' per lo Stretto di Messina che deve essere chiusa.
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