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PROPRIETA' PRIVATA E CACCIA
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Comunicato 
3 maggio 1999 0:00
 

UNA SENTENZA DELLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO STABILISCE CHE NON SI PUO' CACCIARE NEI TERRENI PRIVATI NON RECINTATI. L'ADUC SI MOBILITA PER PRESENTARE RICORSI. PRONTO UN FAC-SIMILE.

Firenze, 3 maggio 1999. La Corte europea dei Diritti dell'Uomo, che ha sede a Strasburgo, lo scorso 29 aprile ha dato ragione ad una dozzina di piccoli proprietari terrieri del centro della Francia che, dal 1994, vi avevano fatto ricorso contro il diritto di caccia -sancito dalla legge Verdeille- anche nelle proprieta' private non recintate. La legge francese "viola in piu' punti il diritto fondamentale alla proprieta' privata" …. "obbligando chi non e' favorevole alla caccia a sopportare sulle sue proprieta' la presenza di uomini armati e cani da caccia".
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Lo stesso diritto dei cacciatori francesi esiste per quelli italiani, e questa sentenza puo' fare giustizia anche in Italia di una situazione di privilegio assurdo di cui godono solo le persone che circolano armate per i campi. La liberta' di caccia e' stata fino ad oggi superiore al diritto di proprieta', ma la sentenza di Strasburgo ne sancisce l'inconciliabilita'. Nel ringraziare istituzioni transnazionali che' ci danno indicazioni di diritto che fanno giustizia di privilegi corporativi, dobbiamo pero' ricordare che questa sentenza non stabilisce un automatismo.
La Corte di Strasburgo e' tra le piu' autorevoli e difficilmente la giustizia di uno dei 41 Paesi che aderisce al Consiglio d'Europa (di cui e' emanazione) non si e' adeguata alle sue sentenze. Per questo bisogna subito far partire i ricorsi per far si' che il legislatore italiano, di fronte a precise sentenze, abbia l'obbligo di cambiare l'attuale legge. Tra l'altro in Italia la Cassazione stabilisce che le sentenze di Strasburgo non sono solo un esempio a cui fare riferimento per un nuovo ricorso alla stessa Corte europea, ma sono direttamente invocabili di fronte alla magistratura italiana.
Il nostro collegio di avvocati sta preparando un fac-simile che ogni proprietario terriero potra' utilizzare per fare ricorso, adattandolo alla sua specifica situazione.
Non vorremmo azzardare, ma forse, cio' che non e' stato possibile con il referendum che non ha raggiunto il quorum di partecipanti ben due volte, potrebbe diventare realta' grazie alle istituzioni europee. Tutto dipende dai diretti interessati, che sono
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