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PUBBLICITA' INGANNEVOLE DELLA CHIESA CATTOLICA ROMANA?
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Comunicato 
24 novembre 2000 0:00
 


INVIATA UNA SEGNALAZIONE ALL'ANTITRUST. IN PREPARAZIONE UNA DENUNCIA PER ISTIGAZIONE ALLA FRODE FISCALE.

Firenze, 24 Novembre 2000. In questi giorni diverse riviste hanno allegato un depliant pubblicitario della Chiesa Cattolica (Cei, Conferenza Episcopale Italiana), che invita a versare un contributo entro il 31/12/2000. Sul depliant, facendo riferimento alle persone fisiche, c'e' anche uno schema che mostra un esempio pratico di deducibilita', con l'aliquota fiscale da usare per un'offerta di 100 e di 500 mila lire.
Noi abbiamo preso il depliant che era allegato (in forma separata e incelofanata con il resto) all'inserto settimanale del giovedi' del Corriere della Sera, Sette.
C'e' pero' qualcosa che non ci torna, perche' i vantaggi che questa pubblicita' paventa per il contribuente, ci sembra che fossero tali fino alla dichiarazione dei redditi del 1998: dall'anno successivo l'aliquota di detrazione dovrebbe essere stata unificata al 19% per tutte le fasce di reddito, mentre l'art.38 del collegato fiscale approvato l'altro giorno, che modifica la normativa precedente in materia, e' relativo solo a soggetti con partita Iva, e non -come dice la pubblicita'- a chi potrebbe dedurre una parte del contributo dal proprio reddito Irpef.
A meno che la Chiesa romana non sappia gia' in anticipo quel che sara' una nuova disposizione dello Stato italiano.
Cosi' commenta il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Ci stupirebbe che un'organizzazione molto attenta alla gestione del suo patrimonio, come la Chiesa cattolica romana, abbia preso uno sfondone di questo genere. Sara' la ripetitivita' della presentazione pubblicitaria rispetto ad anni in cui quelle erano le deducibilita', sara' la fretta per invitare i contribuenti a farlo entro l'anno "perche' conviene", sara' quel che sara', ma ci sorge il dubbio che da una parte si potrebbe ingannare il contribuente, dall'altra il beneffatore. Vada per quest'ultimo (che', speriamo, se ha deciso di contribuire, forse non sta tanto pensando alla deducibilita' fiscale del suo atto di liberalita' … ma c'e' una legge idiota che lo consente, e quindi lo promuove), ma per il contribuente la cosa sarebbe piu' grave, perche', nella compilazione della denuncia dei redditi nella prossima primavera, sarebbe indotto a pensare di fare bene cosi' come consigliato da un'organizzazione con cotanta autorita' come la Cei, ma commetterebbe un vero e proprio prelievo indebito, con tanto di danno per l'Erario.
Per queste ragioni abbiamo inviato questa segnalazione all'Ufficio pubblicita' ingannevole dell'Antitrust, riservandoci anche una denuncia per istigazione alla frode fiscale.
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