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RAI E "CANONE"
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Comunicato 
23 febbraio 2000 0:00
 


QUANDO L'ARROGANZA SI ESPANDE FINO A VIOLARE LA PRIVACY.

Firenze, 23 febbraio 2000. "Gentile signora M…, le comunichiamo che il suo nominativo, all'indirizzo su indicato, non risulta presente negli elenchi degli abbonati alla televisione ….. ".
Lettere come queste arrivano quotidianamente a diverse persone che, nella loro residenza, non risultano aver pagato quello che viene chiamato "canone televisivo", ma che e' solo una tassa sul possesso di un apparecchio televisivo.
In diversi trasecolano, perche' non hanno una televisione o vivono in una famiglia in cui c'e' gia' chi paga il canone, ma si sa la Rai, che parte dal presupposto che tutti abbiano il prezioso elettrodomestico per il solo fatto di avere una residenza civica, manda a tutti queste lettere intruse, anche piu' volte. Il consiglio che in genere diamo a chi ci chiede spiegazioni, e', se non hanno un televisore o chi in casa gia' paga il canone, di lasciar perdere e di ignorarle o, se si sentono particolarmente offesi, di inviare una raccomandata A/R in cui ingiungono di non essere piu' disturbati salvo fare causa per molestie.
L'argomento non e' nuovo, e ci siamo tornati perche' questa volta la segnalazione che ci e' giunta ci ha fatto scattare un nuovo campanello di allarme: la signora M. di cui sopra ha ricevuto la missiva della Rai, non dove ha la residenza civica, in provincia di Ferrara, ma all'albergo fiorentino dove lavora.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
L'unico legame tra l'albergo e' la signora e' quello del rapporto di lavoro. E allora la Rai dove prende questi indirizzi, oltre che agli uffici anagrafe dei vari comuni? All'Inps o all'ufficio del lavoro, nel nostro caso? Non vediamo altra possibile fonte e non ci risulta che questi uffici facciano mercimonio degli indirizzi di chi si rivolge loro. Quindi la Rai ha dei canali "strani" di approvvigionamento indirizzi che ci sembra violino apertamente la privacy. L'arroganza del gestore monopolista della tv pubblica, ovviamente, non ha limiti e pudori.
Un buon motivo per chiedere l'intervento dell'Autorita' di Stefano Rodota', a cui abbiamo inviato tutta la documentazione del caso.
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