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ROAMING WIND
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Comunicato 
24 aprile 2001 0:00
 


L'AZIENDA DELL'ENEL FA PAGARE AI CONSUMATORI/SUDDITI LA SUA RISTRUTTURAZIONE AZIENDALE, CON IN PIU' LA BEFFA DI NON AVVISARLI DELL'INTERRUZIONE DEL SERVIZIO. COME FARSI RISARCIRE!
L'ANOMALIA DELLA LIBERALIZZAZIONE ALL'ITALIANA CON IL MONOPOLISTA TELECOM CHE CONTINUA AD ESSERE TALE.

Firenze, 24 Aprile 2001. E' dall'inizio di aprile che molti clienti dei telefonini Wind si stanno pentendo di essersi fatti attirare dalle tariffe accattivanti del gestore di telefonia dell'Enel. Infatti in molte zone d'Italia e' stato disattivato il roaming che questa azienda ha con Tim, cioe' quell'accordo che gli consente di avere la copertura anche in zone dove non sono presenti i suoi ripetitori; disattivazione che doveva avvenire a giugno, ma che e' piombata come una tegola su malcapitati clienti che, come alternativa, si sono visti costretti ad attivare una nuova utenza con altro gestore.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Una situazione sgradevole e sintomatica che mette in luce la fragilita' di tutto il sistema di telecomunicazioni in Italia, legato mani e piedi all'attuale gestore monopolista Telecom che, nell'operazione di dismissione della sua unicita', fa pagare un caro prezzo a chiunque, quando vuole e dove vuole, sempre con un'unica vittima, il consumatore. Situazione che e' tale per l'avviato mercato concorrenziale dei telefonini, e che si prospetta altrettanto per l'apertura del cosiddetto ultimo miglio all'affitto di altri gestori. E' la via italiana alla liberalizzazione, dove il monopolista Telecom continua ad essere tale.
Stiamo difendendo Wind? Lo faremmo completamente se l'azienda non avesse mostrato non solo la sua incapacita' di far fronte alla vicenda, ma anche tutta la sua arroganza nel trattare i clienti come sudditi, facendoci ricordare che il lupo perde il pelo ma non il vizio: nonostante abbia una "carta dei servizi" in cui garantisce un servizio regolare, continuativo e senza interruzioni, nonostante preveda di informare i clienti con almeno 24 ore di anticipo per qualunque interruzione programmata (come nel nostro caso, perche' non crediamo che Telecom gli abbia staccato la spina senza dirgli nulla) facendo uso di vari mezzi tipo annunci sui quotidiani e manifesti, si e' limitata, in sporadici casi, a inviare dei messaggi sms ai clienti …. ma su telefonini che non potevano riceverli perche' incapaci di collegarsi alla rete per mancanza di roaming: quindi anche la beffa.
Tutto sommato siamo in presenza di un'attivita' economica della nuova IRI, cioe' l'Enel, che dopo aver comprato Infostrada, si appresta a diventare un nuovo colosso della telefonia accanto a Telecom, e avendo gestito il monopolio elettrico trattando i consumatori come sudditi, non si capisce perche' in questo caso dovrebbe fare altrimenti.
Alla Wind, ovviamente, minimizzano, perche' si tratterebbe di pochi casi, il 2% dei loro clienti dicono, circa 100 mila!!!, che a noi sembra un numero enorme, a cui vanno aggiunti anche tutti coloro che, in zone in cui c'era il roaming e il servizio Wind contemporaneamente, venendo a mancare il roaming, non hanno avuto quel servizio equivalente per cui, magari, avevano deciso di scegliere quell'operatore. Siamo quindi in presenza di un operatore che sta rimettendo in gioco tutto il suo assetto tecnico, senza pero' far partecipi i suoi clienti, facendoli trovare davanti ad una situazione di fatto che, in non pochi casi, significa perdita di lavoro per l'impossibilita' di essere telefonicamente raggiunti ai numeri conosciuti.
In questa fase stiamo consigliando ai malcapitati di far valere proprio la "carta dei servizi" di Wind, che, in prevede un rimborso massimo di 10 mila lire al giorno per l'assenza del servizio. Non solo, ma consigliamo a chi ha avuto danni dimostrabili, di farsi valere con la richiesta di risarcimento in sede civile, mettendo in mora Wind con una raccomandata A/R minacciando, in mancanza di una soluzione extra-giudiziale, di rivolgersi al giudice di pace.
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