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SANITA' PUBBLICA: SPENDERE DI MENO E VIVERE DI PIU'
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Comunicato 
23 aprile 2001 0:00
 


Roma, 23 Aprile 2001. Siamo tutti convinti che l'aumento della spesa sanitaria comporti un aumento della qualita' della vita e di conseguenza un allungamento della vita stessa. In Italia si spendono 120 mila miliardi di spesa sanitaria pubblica che rappresenta il 5.6% dei prodotto interno lordo, cioe' della ricchezza prodotta dal paese. A questi fondi ne aggiungiamo altri 50mila miliardi per quella privata. Se prendiamo come elemento di valutazione la durata media della vita -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- dovremmo essere un paese di longevi, visti i costi e particolari condizioni come il clima, l'alimentazione mediterranea, ecc. Il risultato e' che la durata della vita media e' di 78 anni. Non male, si direbbe, ma non e' cosi'. A Singapore (dove l'80% delle spese ospedalieri costose e' fornita dallo Stato), la spesa sanitaria pubblica rappresenta solo l'1% del prodotto interno lordo ma la durata media della vita e' di 77 anni, vicinissima al quella italiana. Insomma per avere gli stessi risultati, in Italia la spesa sanitaria pubblica costa il 560% in piu' di quella di Singapore.
Problemi di efficienza ed efficacia. Ma le USL (Unita' sanitarie locali) non erano state trasformate in ASL (Aziende sanitarie locali) dirette da manager con contratto di natura privatistica, a centinaia di milioni l'anno e una percentuale sulle economie di gestione?
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