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SERVIZIO POSTALE TRA ITALIA E JUGOSLAVIA
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Comunicato 
25 febbraio 2000 0:00
 


L'ADUC AL MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI: VERIFICARE ACCORDI E CONSEGNE, PERCHE' LA POSTA O SPARISCE O NON VIENE CONSEGNATA PER FALSI MOTIVI.

Firenze, 25 Febbraio 2000. Si sa che i rapporti tra Italia e Repubblica Jugoslava non sono dei migliori, ma ci sono alcuni scambi che, per il fatto stesso di avere ognuno un'ambasciata nel Paese dell'altro, dovrebbero essere garantiti. Ma non e' cosi' per il servizio postale.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Siamo in era di comunicazioni elettroniche e l'Email e' gia' molto diffusa, anche nel Paese di Slobodan Milosevic, ma la posta tradizionale continua ad avere un suo valore, specialmente se si tratta di mandare oggetti di prima necessita', e poi in un Paese come la Jugoslavia, dove i residenti sono stati molto provati dalle recenti azioni militari della Nato e dalle resistenze delle loro forze armate.
Quello che sta succedendo sistematicamente da alcuni mesi ci sembra una vera e propria cartina tornasole di una situazione che vede due vittime: gli utenti del servizio e il Diritto calpestato.
Succede che pacchi e corrispondenza che vengono frequentemente inviati a Belgrado e nella sua zona sono sistematicamente persi o respinti al mittente per "destinatario sconosciuto". Ovviamente quest'ultima motivazione non risponde a verita', perche' i pacchi inviati hanno indirizzi giusti e i destinatari hanno i loro campanelli ben visibili e conosciuti dai postini della zona. Per verificare che non si tratta di fatti isolati, abbiamo provato ad inviare i pacchi a vari indirizzi, ma tutti hanno fatto la stessa fine. Precisiamo che si tratta di pacchi inviati a persone che non svolgono alcuna attivita' pericolosa -secondo le loro leggi- per la sicurezza di quel Paese, ma pacchi di beni di prima necessita' inviati anche da congiunti di questi destinatari che vivono e lavorano in Italia.
Non sappiamo se sia una scelta politica del ministero jugoslavo delle Poste per incattivire i rapporti con l'Italia forzando un embargo postale inesistente, ma sta di fatto che dall'Italia non si riesce a inviare nulla, e agli sportelli postali italiani le accettazioni di posta diretta in quel paese sono all'ordine del giorno, senza alcun preavviso di precarieta' del servizio.
Ci viene quindi impedito il diritto di inviare posta.
Per queste ragioni chiediamo al ministero italiano delle Comunicazioni di verificare, rispetto agli accordi bilaterali sul reciproco scambio di corrispondenza, il rispetto degli stessi da parte dell'autorita' jugoslava.
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