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TELEFONO ANTI INVALIDOPOLI. NEWS
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Comunicato 
11 ottobre 1995 0:00
 
Firenze, 11 Ottobre 1995. Dopo due giorni di attivita', il telefono dell'Aduc, associazione per i diritti degli utenti e consumatori, per la denuncia dei falsi invalidi, squilla senza interruzione. Il servizio, che e' attivo dalle 10 alle 17, sta raccogliendo telefonate da ogni parte d'Italia.
Un Belpaese di ciechi che guidano le auto, storpi che corrono, concorsi dove i vincitori vengono scavalcati da chi ha certificati compiacenti, assunzioni fulmine in 24 ore, storie che stanno venendo a galla un po' dovunque, in ogni settore, senza risparmiare nessuno, dal piu' alto dirigente di un servizio pubblico alla schiera di uscieri.
Un fatto nuovo che emerge -dice Vincenzo Donvito, presidente dell'associazione- e' che la delinquenza organizzata non poteva tenersi fuori da questo circolo delinquenziale, e, anche se per ora le testimonianze sono solo alcune, un'idea di come il fenomeno si organizza e si sviluppa ce la possiamo gia' fare. Il meccanismo pare che sia il seguente: il gruppo malavitoso ha la compiacenza in un certo istituto o ospedale o altra struttura pubblica che e' in grado di assumere personale con finti certificati d'invalidita', e nello stesso tempo ha dei "piazzisti" in altra parte d'Italia, ben distante -se la compiacenza e' a nord, i "piazzisti" sono a sud, e viceversa. I "clienti" dei "piazzisti" poi si trasferiscono -con tanto di residenza anagrafica- nel luogo in cui c'e' la compiacenza, e li' vengono assunti. Trascorso un certo periodo -che varia da alcuni mesi ad un anno- i neo-assunti se ne tornano a casa loro avendo ottenuto il trasferimento della sede d'impiego. E' evidente che ci troviamo in presenza di malavita organizzata, in grado di gestire flussi di persone.
Il fenomeno lo abbiamo riscontrato in due casi diversi, ma su cui ci sono arrivate diverse telefonate. Il primo riguarda una struttura sanitaria in provincia di Catanzaro (dove gli assunti finti invalidi sarebbero l'82% e molti di essi sarebbero gente del nord che prende la residenza in loco) e su cui un esposto alla magistratura e' gia' stato presentato, ma che non avrebbe generato segnali ne' positivi ne' negativi. Il secondo riguarda un istituto professionale di Bergamo, dove pare che ogni anno molti impiegati -tutti rigidamente del sud- cambiano in continuazione perche' trasferiti.
Al di la' dei casi specifici -che comunque potrebbero costituire, ognuno, un caso eclatante- l'organizzazione del fenomeno -che non si presenta piu' come il singolo "piacere" elargito, molto spesso dal politico locale- e' la novita' della forma organizzata, anche artigianale, come pare che faccia una molto attiva sensale della Usl di Firenze.
Questo e' solo l'inizio! Nei prossimi giorni faremo una prima presentazione dei dati raccolti, organizzandoli per voci e categorie. Un ultimo fatto importante: solo i 2/3 delle segnalazioni sono anonime, mentre l'altro terzo sono persone che volentieri si presentano. Evidentemente il fatto comincia ad essere maturo.
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