testata ADUC
TIM ARROGANTE TORNA INDIETRO
Scarica e stampa il PDF
Comunicato 
17 febbraio 2000 0:00
 


VOLEVA FAR PAGARE LE SUE INCAPACITA' AGLI UTENTI, MA HA DOVUTO CEDERE. ORA OCCORRE FARSI PAGARE I DANNI

Firenze, 17 Febbraio 2000. Nei giorni scorsi avevamo segnalato come Tim e Omnitel avevano pensato di risolvere la loro incapacita' di farsi pagare da chi li aveva truffati.
Il fatto. Negli anni 95/97 un numero imprecisato di persone aveva fatto contratti per telefonini con cio' che all'epoca era sufficiente: dati anagrafici e numero di codice fiscale. Ma i nomi e gli indirizzi, dopo le prime bollette inesitate, erano inesistenti'. Tim e Omnitel, cosi' rimasero senza pagamenti, ma lo Stato si rivolse a loro per farsi pagare le tasse di concessione governativa.
I due operatori telefonici, invece di prendere atto di essere stati fregati e denunciare l'accaduto, in accordo con il ministero, frugarono nel cervellone delle Finanze e ad ogni codice fiscale (che era stato fornito in modo credibile e rispondente a dati potenzialmente esistenti) fu dato un nome e cognome reale … e a costoro il ministero ha cominciato a mandare le richieste di pagamento tramite l'Ufficio del registro. E la furbizia di Tim e Omnitel era tutta basata sul fatto che, al malcapitato distratto che pagava, sarebbero saltati addosso per farsi pagare anche i consumi.
A chi si e' rivolto a noi abbiamo consigliato di fare una denuncia alla Procura della Repubblica (anche Questura o Carabinieri) sulla propria estraneita' rispetto ai fatti, con richiesta di procedere contro ignoti che hanno utilizzato il proprio codice fiscale; quindi di spedire copia della denuncia per raccomandata A/R e per fax a Tim o Omnitel, ribadendo la propria estraneita', disconoscendo la titolarita' contrattuale e chiedendo una liberatoria, in mancanza della quale si preannunciava che si fara' causa per danni; e infine un ricorso amministrativo in carta da bollo alla Direzione Regionale delle Entrate, entro 60 giorni dal ricevimento della richiesta di pagamento.
Eravamo ottimisti su questa procedura, e i fatti ci stanno dando ragione, perche' la Tim, a fronte della denuncia cosi' come da noi consigliata, sta inviando lettere liberatorie agli Uffici del Registro che avevano chiesto il pagamento ai malcapitati.
Questo il commento del presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito:
una dimostrazione che non bisogna mai abbassare la testa e farsi mettere i piedi in testa. In questo caso, poi, i gestori telefonici avevano affilato tutte le loro unghie arroganti, fidando su timore degli utenti e cattiva informazione (proprio come spesso succede con la pubblica amministrazione), ma hanno dovuto soccombere e pagare per i loro errori. La dimostrazione di colpa arrogante sta proprio nel fatto che la liberatoria l'ha inviata la Tim all'Ufficio del Registro. Ora il passo successivo, per gli utenti che hanno ricevuto un danno da questo comportamento di Tim, e' quello della denuncia con richiesta di risarcimento per il tempo e denaro perso a causa della loro arroganza.
Pubblicato in:
 
 
COMUNICATI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS