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TRASFUSIONI
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Comunicato 
25 novembre 2000 0:00
 

DI SANGUE A RISCHIO E CONDANNE PENALI
L'ADUC INVITA IL MINISTRO DELLA SANITA' A PASSARE DALLE PAROLE AI FATTI: ABROGHI IL RIDICOLO DECRETO DE LORENZO CHE IMPEDISCE LA DONAZIONE AGLI OMOSESSUALI. I COMPORTAMENTI A RISCHIO SONO QUELLI DI CHI IMPEDISCE LA DIFFUSIONE CAPILLARE DEL PRESERVATIVO NELL'AFRICA SUB-SAHARIANA.

Firenze, 25 Novembre 2000. Un medico napoletano, il professor Domenico Ronga, e' stato condannato a otto mesi di reclusione per aver accettato del sangue trasfuso da un donatore omosessuale, violando lo specifico decreto emesso a suo tempo dal ministro della Sanita' De Lorenzo.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
C'era da aspettarselo, perche' la norma era li', pesante e condizionante, piu' volte messa all'indice -a parole- ma pur sempre li'; e i giudici che hanno emesso la condanna non avrebbero potuto fare altrimenti.
La norma e' ridicola, perche', ammesso che avesse potuto avere un senso quando dell'Aids non si sapeva quasi nulla, e ci facevano vedere solo le decimazioni delle comunita' omosessuali di San Francisco negli Usa (salvo poi scoprire che il fenomeno era tutt'altro che legato a questo gusto sessuale), oggi sappiamo molto e siamo in fase avanzata anche per quanto riguarda il vaccino. In una situazione in cui nel mondo i sieropositivi per Hiv sono 5,3 milioni (dati Oms di venerdi' 24/11/2000) e sono concentrati nelle zone sub-sahariane (cioe' in quelle piu' povere e disgraziate del globo terrestre), un Paese come l'Italia, con una norma del genere, non solo e' incivile, ma e' pericoloso, anche a se' stesso, perche' distoglie l'attenzione dal nodo del problema per concentrarlo sui pruriti oscurantisti dei falsi e ipocriti profeti di purezza famigliale mono-sessuale.
Anche un bambino oggi sa' che cio' che e' a rischio, non e' la categoria (ammesso che cosi' si possa chiamare quella degli omosessuali), ma il comportamento: essenzialmente per mancanza di informazione e prevenzione (proprio come avviene nelle zone sub-sahariane dove vige il veto criminogeno della Chiesa cattolica romana rispetto al preservativo: un vero comportamento a rischio!).
Il nostro ministro della Sanita', Umberto Veronesi, aveva disposto la modifica di questo decreto idiota, ma, che fine ha fatto?
Siccome non abbiamo intenzione di leggere ancora notizie come quella della giusta sentenza dei giudici napoletani, inviamo questa nota al ministro Veronesi, perche' dalla parole passi ai fatti, che sono tutt'altro che marginali, perche' e' in gioco la civilta' e la credibilita' delle nostre istituzioni, oltre che del buon senso.
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