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Vacanze: acqua nel carburante. Cosa fare
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Comunicato di Primo Mastrantoni
16 agosto 2017 10:28
 
Ci si rifornisce di carburante e poi si va dal meccanico. 
Succede a coloro che nel rifornire il serbatoio della propria macchina, oltre al carburante, immettono anche acqua. Il risultato è che l'auto ha difficoltà ad avviare il motore o, addirittura, non si mette più in moto. Cosa è successo?
Gli automobilisti non dovrebbero fare rifornimento di benzina se nella stazione di servizio c'e' una autobotte, altrimenti l'auto potrebbe fermarsi dopo qualche chilometro.
Il motivo e' semplice. Le cisterne delle stazioni di servizio oltre a contenere benzina o gasolio, includono anche una certa quantita' di acqua, proveniente essenzialmente da infiltrazioni o dallo stesso carburante; l'acqua e' piu' pesante della benzina, si deposita nel fondo e non viene ?pescata? durante un normale rifornimento. Quando un'autobotte rifornisce la cisterna, per la turbolenza, si crea una miscela di carburante e acqua che, se non depositata, va a finire nel serbatoio dell'automobile. Gli effetti sono facilmente immaginabili: l'acqua finisce nel carburatore e nei cilindri; il rischio e' quello di fermarsi dopo qualche chilometro, senza sapere il perche'. 
Lo stesso inconveniente puo' verificarsi prima del travaso dall'autobotte, perche' il livello di carburante nella cisterna e' minimo, a poca distanza dall'acqua sottostante, e il tubo di pescaggio potrebbe risucchiare anche l'acqua.

Cosa fare?
Il venditore è responsabile è tenuto a consegnare al consumatore dei beni che siano conformi al contratto di vendita, pertanto, l'automobilista puo' chiedere il risarcimento del danno; naturalmente, occorre documentare il rifornimento di carburante, per cui il nostro consiglio e' quello di farsi rilasciare lo scontrino o pagare con carte di credito.
Dopo un primo incontro in bonis, per una soluzione amichevole,  in caso di diniego, l'automobilista si può far valere con una lettera raccomandata A/R di messa in mora. Se permane il rifiuto, si deve ricorrere al Giudice di Pace. 
Una giudizio favorevole all'automobilista è stata pronunciato dal Giudice di Pace di Perugia (sentenza n. 400 del 18 aprile 2015), il quale ha affermato che la sentenza discende dall'applicazione delle norme contenute nel Codice del Consumo, in base al quale il venditore è tenuto a consegnare al consumatore dei beni che siano conformi al contratto di vendita.
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