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VIDEOPOKER VIETATI
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Comunicato 
15 novembre 2000 0:00
 


STATO BISCAZZIERE PER IL MONUMENTO ALL'IPOCRISIA. IL GIOCO D'AZZARDO E' STATO DIVISO IN DUE GESTIONI, UNA PER LO STATO, L'ALTRA PER LA MALAVITA

Firenze, 15 Novembre 2000. La Camera ha approvato gli articoli 25 e 26 della Finanziaria che fissano i criteri per l'uso dei videopoker. La puntata massima potra' essere di 1 Euro, mentre la vincita -che sara' erogata sotto forma di beni di consumo- non potra' essere superiore ai 20 Euro.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
L'impegno del legislatore contro il gioco d'azzardo ha trovato la sua sponda e il suo porto: il videopoker, infernale macchinetta che turba i sogni delle famiglie italiane, buttate sul lastrico da mariti che dilapidano il patrimonio famigliare abbandonando anche le mogli, e figli che, sempre rubando alle famiglie, si immettono nel baratro del vizio. Questo, almeno, il quadro che ci e' stato presentato dai tenaci deputati che hanno perorato l'approvazione di queste norme: l'Italia e' salva! Anche nel gioco e' stato posto un freno, li' dove la presenza dello Stato avrebbe potuto essere meno tenue, e quindi senza fornire indicazioni sul bene e sul male, si e' provveduto con il divieto e la trasformazione dello strumento del vizio in giocattolo di emulazione dei telefilm su Las Vegas.
Il gioco d'azzardo, sia chiaro, non e' eliminato, ma diviso in due: quello buono e quello cattivo. Il primo e' gestito dallo Stato (per esempio attraverso la Sisal), dove si puo' puntare senza limiti e vincere svariati miliardi. Il secondo e' affidato alla malavita, dove si potra' sempre puntare senza limiti e sempre vincere svariati miliardi. Avremo quindi i soldi buoni e quelli cattivi, pur essendo entrambi proventi dell'azzardo di un gioco. Tutti e due -Stato e malavita- sanno che dal gioco d'azzardo i proventi sono alti, e per questo non ci rinunciano, ognuno infilandosi nella propria nicchia: lo Stato in quella del diritto che lui stesso si crea ad hoc; la malavita in quella della giungla che anche lei stessa si crea ad hoc. Per il giocatore cambia poco, anzi, forse conviene un po' di piu' quello della malavita, perche' di quei soldi il Fisco non ne sapra' nulla … ma questo e' un altro problema.
Con il voto di ieri il Parlamento e lo Stato si sono garantiti la continuita' del ruolo monopolista di biscazzieri, lasciando ampia materia perche' tutti i deputati di questo o quell'altro collegio elettorale possano continuare a proporre, in ogni legislatura in cui entrano, di derogare la legge per l'apertura di un casino' proprio nel loro collegio: tanto non sara' mai aperto, ma per loro servira' a raccattare voti e simpatie da potenziali croupier/amministratori di provincia.
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