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ACQUA DI RUBINETTO: POTABILE PER LEGGE
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Editoriale 
15 agosto 2002 0:00
 
Ricordate l'atrazina, il pesticida cancerogeno trovato negli acquedotti del bergamasco? Il valore limite per la potabilita' dell'acqua era di 0,1 microgrammi per litro. Per rendere potabile l'acqua di rubinetto, il valore fu portato a 1 microgrammo litro, dieci volte di piu'. In queste settimane si e' parlato di siccita' ed ora della eccessiva piovosita': entrambe hanno provocato ingenti danni, ma l'eccesso di pioggia ha portato alla scoperta di un fatto che tutti sapevano ma del quale si e' parlato poco, se non in termini generici: l'inquinamento del terreno e delle falde idriche. Trenta tonnellate di pesce che galleggiano, a pancia in su, sul fiume Tevere sono il risultato, cosi' dicono le fonti ufficiali, dell'inquinamento diffuso nel terreno e che il dilavamento ha portato nel fiume. Per altro verso, particolari situazioni idrogeologiche possono determinare la presenza di sostanze la cui quantita' non rientra nei parametri fissati dalla legge. La norma prevede valori massimi ammissibili (VMA) per ogni sostanza od elemento per litro di acqua destinata al consumo umano o potabile (di rubinetto). Per poter fornire al consumatore acqua potabile, che tale non potrebbe essere, si ricorre alle deroghe: il ministero della Salute concede alle Regioni, su loro richiesta, la possibilita' di ricorre a tale istituto. L'acqua di rubinetto diventa cosi' potabile per legge. Le Regioni interessate sono state il Piemonte, la Lombardia, il Veneto, l'Emilia Romagna, la Toscana, la Campania, la Sicilia e la Sardegna. Attualmente le Regioni coinvolte sono il Piemonte, la Lombardia, l'Emilia Romagna e la Toscana, che hanno deroghe in genere per superare i valori massimi ammissibili di manganese, ferro e solfati. Al tutto si deve aggiungere che l'acqua di rubinetto viene sottoposta a processi di potabilizzazione, con cloro e derivati od ozono, per prevenire il rischio di inquinamento batterico, e che proprio i potabilizzanti possono a loro volta contaminare l'acqua con prodotti di derivazione (trialometani, clorofenoli, acetonitrili, chetoni e aldeidi clorurati, acido cloro, di cloro e tricloracetico, cloripicrina). L'acqua che prendiamo dal rubinetto di casa non e' poi quella analizzata perche' i controlli si fanno nell'acquedotto, tutt'al piu' alle fontanelle. Quanti hanno ancora le condutture in piombo? Quanti hanno ancora i cassoni (a Roma sono 16mila)? Allora quale acqua di rubinetto beviamo?
(Primo Mastrantoni)

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