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ANKARA, EURO E GOVERNO
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Editoriale 
1 luglio 2001 0:00
 
Ankara: l'Euro sara' il riferimento per la lira turca. Cosi' titolava alcuni giorni fa il quotidiano IlSole24Ore un articolo di una sua inviata ad Istanbul. Auguriamo alla Turchia di aver fatto la scelta giusta, e che il nostro scetticismo possa essere sommerso da quell'ottimismo delle istituzioni che sta cercando di entrare nelle nostre case, nell'indifferenza diffusa. Ma ci consenta di pensare: stiamo marciando verso un Euro che avra' come riferimento la lira turca, almeno cosi' come stanno le cose? Non e' una nostra invenzione che ogni giorno, in qualunque settore si faccia presente che ci sono enormi ritardi per il passaggio alla doppia e all'unica moneta: ritardi di acculturazione e informazione, nonche' di adeguamento tecnico, in senso ampio.
E dalle prime segnalazioni che ci arrivano da chi poi "sempre paga", in quanto ultimo anello della catena economica, siamo sempre piu' scettici. Non solo, ma la micro e piccola impresa, che e' l'ancora di salvezza (sovente nel sommerso) rispetto ad uno Stato e ad un regime fiscale ostile, sembra che siano quelle piu' a rischio economico.
Ovviamente non ce la sentiamo di addossare la responsabilita' all'attuale Governo e all'attuale Parlamento (troppo diversi, sulla carta, dai precedenti, perche' si dia per scontata una continuita' di governo e di legislazione), ma, siccome siamo diffidenti per costituzione (altrimenti non avremmo fatto un'associazione di consumatori ....), stiamo attenti a tuttti i piu' piccoli segnali ..... e non ne abbiamo raccolto neanche uno in materia. Ma abbiamo ancora pazienza, per ora. Forse, nei provvedimenti d'urgenza che sono stati approvati l'altro giorno per il cosiddetto risanamento economico, non sarebbe stato male inserire anche iniziative in merito. Ma, cosi' com'e' stato per la Giustizia, i nostri governanti hanno ritenuto considerare altre priorita'. Comprendiamo le varie necessita', tra cui quella non secondaria dell'immagine, ma comprendere e condividere non hanno lo stesso significato: comprendere e' solo una posizione civile, anche di chi non e' d'accordo. Come lo siamo noi, perche' non e' stata data priorita' anche a cio' di cui sopra.
(Vincenzo Donvito)

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