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Annunci e riannunci. Il nulla e il peggio per ammaliare i cittadini-consumatori
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Editoriale di Vincenzo Donvito
4 novembre 2009 6:40
 
Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti una mattina si alza e dice: “il posto fisso e' un valore”. Dopo un po' di imbarazzo gli fa eco addirittura il capo del Governo, Silvio Berlusconi. E quindi si scatena la pletora dei dichiaranti, sia quelli superficiali che quelli con piu' approfondimento, fino al segretario del maggiore sindacato italiano, Cgil, Guglielmo Epifani, che paventa incontri col Governo dopo che per anni gli ha portato contro in piazza tanti suoi iscritti. Bla bla bla.
Credo che sia il caso di abolire l'Irap”. Questa volta e' direttamente il capo del Governo ad intervenire. Ma il ministro Tremonti non gli fa eco e, dopo i soliti dichiaranti e, soprattutto, gli “interpretanti” della maggioranza di Governo che cercano di spingere piu' in la' possibile questa abolizione... la torta per le aziende si perde nel nulla.
Mauro Moretti, amministratore delegato delle Fs, in brodo di giuggiole per il lancio dei nuovi percorsi Eurostar su Bologna/Firenze, Roma/Napoli e Torino/Milano, con relativi diminuzione dei tempi e aumenti delle tariffe, parlando a Radio24 sulla pulizia dei convogli (che nei treni regionali e' da incubo....), dice che tutto si sistemera' entro due/tre mesi. La stessa cosa che aveva detto l'anno scorso, l'anno prima ancora e tutte le volte che qualcuno gli ha posto il problema, lui e i precedenti a.d. della sua azienda. E intanto, per migliorare i treni regionali batte cassa alle Regioni.
Il senatore Lucio Malan, quello del regalo ai call center che violano la privacy, dopo aver ritirato il suo emendamento pluricontestato dalla commissione Affari costituzionali del Senato, lo ha riproposto in Aula e mentre scriviamo se ne parla, con alta probabilita' che venga approvato. Malan, per capire chi e', nell'ultimo comunicato che gli abbiamo dedicato, e' immortalato in una foto in cui in Aula al Senato fa il pianista, cioe' vota anche per un suo collega assente...
Cosa hanno in comune queste cinque persone di cui abbiamo scritto? Sono certamente uomini di potere, che lo esercitano in una funzione pubblica. Tutti eletti nell'ambito di un sistema democratico (politico, sindacale, aziendale), quindi teoricamente scelti dal rispettivo popolo per rappresentare o interessi diffusi (sindacato) o interessi di tutti (politici e Fs/azienda pubblica).
Noi siamo cittadini utenti e consumatori, e non popolo. Non stiamo alla finestra a guardare cosa accade in questa trasformazione di cittadini in popolo, quindi in pubblico e poi esclusivamente intervistati nei sondaggi. Siamo soggetti che riconoscono e affermano i propri diritti e doveri nei servizi e nell'economia. Una qualita' che ci rende distaccati e consapevoli, per meglio comprendere cosa stia accadendo e i meccanismi che stanno determinando questo cambiamento. A partire dalle cose dette e non fatte, da quelle lanciate in pasto ai media per esserne sempre al centro dell'attenzione.
Ripetiamo i nomi dei cinque uomini dello scorcio di vita pubblica che abbiamo fotografato in queste poche righe:
- Giulio Tremonti;
- Silvio Berlusconi;
- Guglielmo Epifani;
- Mauro Moretti;
- Lucio Malan.
Fate mente locale su di loro in relazione a cio' che abbiamo scritto. L'anno prossimo, nel 2010, al ponte dei Santi e dei Morti prendiamo nota per rileggerci queste righe.
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