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L'arte del governare, tra scuole diverse e rimozioni
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Editoriale 
1 febbraio 2002 0:00
 
Qualche settimana fa abbiamo diffuso un comunicato stampa in cui, rifacendoci a degli studi tedeschi dell'associazione dei consumatori Oekotest, mettevamo in guardia da alcuni giocattoli collegati al fenomeno Harry Potter, perche' potevano contenere sostanze pericolose. Il giorno dopo uno specifico ufficio del ministero della Attivita' Produttive ci chiedeva, via fax, migliori informazioni. Ci siamo stupiti della celerita' del loro interessamento (da noi sollecitato), e qualcuno ha esclamato "che stia cambiando l'aria nei nostri ministeri?". Abbiamo subito inviato, sempre via fax, le pagine della ricerca tedesca di riferimento, aspettandoci quantomeno un riscontro, non pubblico (ci sarebbero voluti un po' di giorni per verificare le nostre preoccupazioni), ma del tipo "grazie". Niente. Ma non ci siamo preoccupati piu' di tanto: siamo abituati a ben altri tempi di tutta la gamma di ministeri che quotidianamente sollecitiamo su vari argomenti e problemi, anche se la tempestivita', in questo caso, ci aveva viziati.
Dopo tre settimane il postino ci consegna una raccomandata A/R sempre del nostro ministero: era la copia identica del fax gia' inviatoci, con l'aggiunta di un'altra lettera in cui, siccome non avevano ricevuto risposta, la sollecitavano; con tanto di copia di raccomandata inviata al nostro ufficio di Roma che il postino, avendolo trovato chiuso, aveva rimandato al ministero -quella di Roma non e' la sede centrale dell'associazione, tant'e' che l'intestazione delle lettere che avevamo loro inviato, riportava solo i dati di Firenze. Abbiamo prontamente telefonato al ministero, e dopo vari tentativi, con cantilene d'attesa telefonica tra le piu' fantasiose, nonche' "smusate" di chi ci era stato passato per errore del centralinista, veniamo a scoprire che, si', il materiale lo avevano ricevuto a suo tempo, ma che comunque avevano fatto partire questa raccomandata "tanto male non faceva" .... anche se i soldi spesi erano del contribuente.
Forse quell'aria, sul cui cambiamento avevamo fatto un pensierino con tanto di smorfia di soddisfazione, e' sempre la stessa: quella con le particelle pesanti.

Invece oggi, leggendo il comunicato del ministro della Salute, Girolamo Sirchia, e di quello delle Attivita' produttive, Antonio Marzano, con cui annunciavano il ritiro del decreto sul divieto di mescita dell'acqua minerale, abbiamo letto, tra le motivazioni addotte: " ... il rischio ... di sensibile incremento dei prezzi al consumo". Si', proprio "sensibile", hanno detto "sensibile": che nell'accezione comune potrebbe significare "qualche punto percentuale".
Forse qualcuno ha creduto che il tradizionale bicchiere di acqua minerale (del costo medio di 500 lire/0,26 euro), passando ad essere venduto in confezione sigillata monouso, avrebbe potuto costare meno di 1.000 lire/0,52 euro, cioe' il doppio, se non arrivare anche a 1.500 lire/0,77 euro, cioe' il triplo? Tutti lo hanno pensato tranne i nostri ministri.
A meno che non diamo una interpretazione ampia a quel loro "sensibile incremento", riconoscendolo tale per percentuali di aumento del 100 o del 150. Crediamo sia plausibile pensarlo, quando e' pronunciato da un ministro (Marzano nel nostro caso) che a fronte di prezzi generali impazziti nel mese di gennaio (tra euro e approfittatori delle gelate invernali), con la complicita' dell'Istat governativo, ha sciorinato aumenti, rispetto a dicembre 2001, dello 0,4% (con tanto di "ve lo avevo detto che erano solo allarmismi ....").

Una breve riflessione su questi due episodi ci porta a credere che sia lecito pensare che noi abbiamo studiato in scuole diverse da quelle dei nostri ministri e dei loro funzionari, oppure che l'arte del governare implichi, per la magnificazione dell'opera, qualche rimozione.
(Vincenzo Donvito)

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