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ASSOCIAZIONI CONSUMATORI. CONTESTARE LE ISTITUZIONI CON I SOLDI DELLE STESSE ISTITUZIONI, FACENDOSI DIRIGERE DALLA PROPRIA CONTROPARTE? NO GRAZIE!
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Editoriale di Vincenzo Donvito
1 settembre 2004 0:00
 
Il mondo delle associazioni di consumatori non e' solo quello che si vuol far credere, ma e' molto piu' articolato. Cioe' non e' fatto solo di associazioni che aderiscono al Cncu (Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti) presso il ministero delle Attivita' Produttive, ma e' anche fatto di chi, proprio per la difesa e l'affermazione dei diritti, non si fa pagare e dirigere dalla sua controparte per eccellenza.
L'Aduc e' tra queste. Sin dal 1990 e dopo una tenace opposizione all'approvazione dell'attuale legge che ha sancito il diritto delle associazioni piuttosto che quello dei consumatori, con anche una proposta alternativa di legge.
Il discorso e' semplice e lineare. Le associazioni del Cncu sono dirette da un presidente che e' nominato con decreto del capo del Governo su proposta del ministero delle Attivita' Produttive. Una direzione, quindi di emanazione e di controllo da parte della controparte per eccellenza dei consumatori. Controparte che non a caso ha destinato 10 milioni di euro al finanziamento dei progetti di queste associazioni.
Crediamo non sia un caso che buona parte di queste associazioni hanno un metodo politico identico a sindacati e partiti politici (qualcuno si e' anche presentato alle ultime elezioni, e non solo). Tendono cioe' a sostituirsi ai singoli soggetti consumatori, sostenendo di rappresentarli (quale delega e dove?) per la trattativa con i vari soggetti economici ed istituzionali. E, come quello pubblico, anche l'interlocutore privato di queste associazioni, da' a queste ultime contributi in denaro sotto varie forme (vedi, per esempio, tavoli di conciliazione delle varie banche per far digerire le schifezze finanziarie che in questi ultimi anni hanno rifilato e continuano a rifilare ai risparmiatori). Il soggetto consumatore, per queste associazioni, esiste solo in quanto associabile a loro e pass-partout per il riconoscimento istituzionale e ad altri livelli. Un meccanismo che gli consente di accrescere il loro potere, non certo quello dei singoli.
Il metodo dell'Aduc e' diverso. Informazione e consigli perche' il singolo soggetto possa far valere i propri diritti, nella separatezza dal mondo politico, sindacale ed economico.
Una associazione che esiste grazie alla volonta' di chi decide liberamente di sostenerla, e dei soci fondatori che la foraggiano (sul modello delle fondazioni e non certo di partiti e sindacati).
Un servizio che non puo' essere pagato dalle nostre controparti (istituzionali e private che siano) e che ha bisogno del massimo di autonomia e indipendenza per poter informare e consigliare senza alcun condizionamento. E che ha maggiore forza, a nostro avviso, perche' eroga i servizi gratuitamente ad ognuno, pur se stimolando e richiedendo contributi e adesioni volontarie. Una formula che, ad oggi, conta 56.855 adesioni, con una attivita' svolta essenzialmente attraverso Internet.
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