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Dove e quando e come si scopre che un viaggiatore non è un turista
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Editoriale di Vincenzo Donvito Maxia
5 agosto 2024 11:05
 

Dove e quando e come si scopre che un viaggiatore non è un turista. Facciamo un appello ai consumatori che, anche se in calo per evidenti motivi economici, affollano i mezzi di trasporto e le località cosiddette turistiche.

Siamo consapevoli dei drammi e del peggioramento della qualità e dei costi dei trasporti ferroviari, aerei, navali, stradali, degli alberghi e simili… e sappiamo che le aziende del settore, tranne pochi casi, hanno un solo obiettivo: fare soldi. Altrettanto per le istituzioni, dove, sempre oltre al bla bla, conta solo far fare soldi al settore (casi eclatanti e vita quotidiana: overtourism e balneari).

Cosa e come dobbiamo fare noi consumatori? Ci sono vari approcci. Principalmente c’è chi va nelle spiagge attrezzate, si mette in coda ovunque, mangia cose indicibili, “morde e fugge” come dice anche chi offre loro solo queste opzioni a meno che non siano ricchi.

Poi ci sono gli altri. 

A parte quelli che non vanno in vacanza perché non hanno soldi… di cui tutti i nostri amministratori e politici dicono di essere preoccupati ma per i quali fanno solo politiche che fanno aumentare il loro numero.

E c’è un certo numero di persone, di ogni età, che vorrebbe viaggiare per conoscere, divertirsi e imparare, non abbrutirsi come fosse sempre alla fila dello sportello delle Poste e, per i quali, a parte quelli che hanno soldi, le possibilità sono sempre meno.

Son quelli che, per distinguerli, chiamiamo viaggiatori. Che non sono quelli che ci fanno vedere nelle pubblicità perché, sempre belli e abbronzati, fanno viaggi in posti incredibili magari noleggiando un fuoristrada spendendo quanto una famiglia del posto spende per campare tre anni, ma quelli che “zitti, zitti”, anche con famiglia e bambini, si fermano minimo una settimana in un luogo/città, dove magari sono arrivati con un camper che, mediamente, le amministrazioni del posto boicottano per il parcheggio, o vanno - quando li trovano - in alberghi a 1 stella. Che per scambiare vedute e opinioni non solo fra turisti e lavoratori del settore vanno nei bar e trattorie delle periferie, dopo lunga e accurata ricerca in Rete o seguendo indicazioni di amici. Insomma, sono quelli che poi, tornati a casa, sono entusiasti del David di Michelangelo o della Cappella Sistina o del Deutsches Technikmuseum, ma che ne hanno anche parlato con qualche fiorentino o romano o berlinese con cui hanno familiarizzato in trattoria e magari sono anche andati a prendersi un caffè scambiandosi gli indirizzi.

Viaggiatori di un tempo che fu? No, esseri umani sempre presenti e curiosi per i quali le nostre amministrazioni non fanno nulla… a partire dai servizi pubblici/igienici nelle varie località, incentivi ad accoglienza ed offerta, luoghi/città che non siano dei parchi di divertimento a tema ma dove i residenti vivono.

Abbiamo scritto di questa dicotomia turismo/viaggio. Non ci piace tanto ma abbiamo dovuto farlo per farci capire e per lanciare un messaggio:
- a chi vuole provare ad essere viaggiatore piuttosto che turista;
- a chi vuole offrire servizi e cultura che arricchiscano gli individui e non li faccia solo essere consumatori fini a se stessi.


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