Fra un mese preciso, il 20 Settembre, oltre a ricordarci che è l’anniversario della breccia di Porta Pia (la fine del potere temporale della Chiesa cattolica a Roma), il nostro governo dovrà inviare in Ue un documento di finanza, il Piano Strutturale di Bilancio (PSB), indicando il percorso della spesa pubblica e le riforme strutturali che dovremmo fare per attuare quanto richiestoci, sempre dall’Ue, per produttività e competitività. La differenza, rispetto ai piani precedenti è che dovrà durare cinque anni e potrà essere modificato solo a seguito di un cambio di governo.
Domani mancherà già meno di un mese e se cerchiamo di informarci su cosa bolle in pentola… abbiamo l’impressione che la pentola debba essere ancora acquistata.
Immaginiamo che gli addetti ai lavori saranno già all’opera, ma a noi “popolo volgare” cosa è dato sapere? Non è l’informazione, foss’anche per capire le direzioni e le polemiche, che dovrebbe aiutarci a capire? Le Olimpiadi delle etnie e dei presunti maschi/femmina son già nel dimenticatoio. Alcuni argomenti (carceri, overtourism, treni e migranti) continuano in auge, pur se cadenzati - finita la stagione estiva - a non esserlo più. Il confronto politico-mediatico “è godibile” su vicende della famiglia del capo del governo, nuovi partiti di eurodeputati già generali, feste di partito e simili per parlarsi addosso, etc etc.
Per capire andazzo e necessità su questioni tipiche di produzione e competitività, facciamo un solo esempio.
Da oggi entrano in vigore i super dazi (47%) sulle auto elettriche cinesi che quindi costeranno un botto come quelle indigene, e noi, per contribuire al green deal, non le compreremo. Che si fa, si va in guerra contro la Cina? Ci si continua ad avvelenare con le auto a combustione?
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