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LE FOLLIE DEI PREZZI E DEL SERVIZIO DEL TRASPORTO AEREO IN ITALIA
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Editoriale 
15 giugno 2002 0:00
 
DOVE SONO I DIRITTI DEL PASSEGGERO?

Verrebbe la voglia di invitare i viaggiatori a non prendere l'aereo, ma sappiamo che sarebbe solo un invito pressocche' inutile, perche' stiamo parlando di un mezzo ormai indispensabile del sistema generale italiano dei trasporti, con punte di unicita' per alcune tratte. Questo nulla toglie alla reiterazione della denuncia che, stante la stagione di intensa mobilita' delle persone, ci sentiamo di fare sull'assurdo livello delle tariffe italiane nazionali, e su tutto il sistema organizzativo delle stesse.
Sfondiamo delle porte aperte, e' ovvio. Ma fino a che punto dovremo continuare a farlo? Fino ad arrivare al baratro? C'e' qualcuno che ci ha ascoltato in passato e sta prendendo provvedimenti? Forse il ministro dei Trasporti, che ci ricorda tutti i giorni di voler modernizzare il sistema dei trasporti in Italia, sta prendendo provvedimenti in merito? Dov'e' la privatizzazione dell'Alitalia? Sicuramente, rispetto al problema che stiamo ponendo, non e' quello da cui si generano tutte le colpe, ma e' uno degli esempi piu' fulgidi delle cose promesse, rispromesse e strapromesse e ancora non fatte.
In Italia per andare e tornare da Milano a Roma (cio' che in altri Paesi sarebbe un servizio "shuttle", con tutte le compagnie a competere con prezzi stracciati) ci vogliono circa 400 euro, quanto costa per andare da Firenze e Cagliari e tornare, mentre da Milano a Catania A/R se ne vanno via circa 500 euro. Prezzi da biglietti per New York in alcuni periodi dell'anno. Mentre, per andare a Londra e tornare ce la si puo' cavare anche con 100 euro.
Peculiarita' delle sacche di un regime di monopolio? Si' nei prezzi, ma anche nel sistema. Quante volte ci capita di prenotare un volo e sentirsi dire, anche il giorno prima, che e' pieno come un uovo e di anticipare o postecipare non se ne parla ..... e poi in aeroporto subire l'annullamento proprio di quel volo e vedersi riproteggere su quello successivo che, bene che vada, viaggia con un terzo dei passeggeri rispetto ai posti disponibili? Dove finiscono in questo caso i diritti del passeggero? Inesistenti, perche' ci sono quelli del profitto del vettore: legittimi a tutti gli effetti quando il passeggero avrebbe potuto scegliere tra piu' vettori e piu' offerte di prezzo, ma solo vessatori e da regime autoritario monopolista nella maggiorparte di casi.
La vicina Francia -che in fatto di monopoli nei servizi e arroganza degli stessi, abitualmente ha da insegnare a tutti- ha gia' rotto questa situazione, aprendo le sue rotte interne alle cosiddette compagnie "no-frill", che con prezzi incredibili ti portano da Parigi a Marsiglia (una quarantina di euro per un tratta simile al Milano-Catania dei nostri quasi 500 euro). Quindi non piu' il solito esempio dei voli domestici Usa, ma proprio la cuginetta Francia, da cui tanto hanno imparato le nostre aziende in fatto di monopoli.
Non crediamo che il ministro Pietro Lunardi si commuovera' per queste nostre denunce e verra' preso da un guizzo di modernizzazione oltre le parole a cui ci ha abituato. Ma i consumatori e' bene che tengano presente cosa sta succedendo nei cieli europei e cosa continua a non accadere in quelli italiani, e ne traggano le dovute conseguenze rispetto alle loro abitudini e alle denunce che, proprio per il periodo di alta mobilita' che e' cominciato con la stagione delle vacanze per eccellenza, e' bene vengano fatte, alle autorita' quanto ad associazioni come la nostra. E, tramite noi, successivamente, sara' piu' facile presentare il conto a chi continua ad impedire la liberalizzazione dei cieli, delle tariffe, delle concessioni, degli aeroporti .... insomma di tutto un sistema che dovrebbe far entrare nella "normalita' economica" anche cio' che oggi e' ancora un salasso, con anche discutibili qualita' di servizio.
(Vincenzo Donvito)

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